E’ al film di Ettore Scola, unica citazione cinematografica della sua relazione, che il neopresidente del Centro sperimentale di cinematografia, nonché sceneggiatore, Stefano Rulli, fa riferimento, alla sua prima uscita pubblica, per sottolineare la stagione del cambiamento. “Ecco cos’è per me una ‘giornata particolare’: quella in cui si sente dentro, come una cosa reale, il sogno di poter essere diversi”. E i primi gesti concreti e semplici in tempi di crisi riguardano le risorse finanziarie come, puntualmente ricorda Carlo Verdone, ex allievo del CSC, che insieme ad Aldo Grasso, Nicola Giuliano e Olga Cuccurullo fa parte del nuovo CdA: a parità di budget l’investimento sulla didattica passa da 1 milione e 350mila a 1 mln. e mezzo, il contributo alla Cineteca da 1 mln. a 1 mln. e 200mila; la preside della Scuola nazionale Caterina D’Amico e il conservatore, fresco di nomina, Emiliano Morreale decurtano il proprio compenso del 10%, mentre il presidente Rulli destina 6mila euro a una borsa di studio.
E altre novità sono annunciate nell’intervento programmatico di del presidente: il rilancio della storica rivista ‘Bianco e Nero’ con l’obiettivo di interrogarsi sul futuro del cinema dopo la rivoluzione digitale, del resto il confronto con le nuove tecnologie è tema più volte richiamato da Rulli. L’impegno poi a garantire la pubblicazione degli ultimi volumi della ‘Storia del cinema italiano’ di Lino Miccichè; la rilettura del patrimonio di film italiani della Cineteca attraverso rassegne ed eventi culturali e non solo tutela del nostro passato. E da parte del Festival di Roma c’è l’interesse a una iniziativa permanente in tal senso.
C’è inoltre la collaborazione avviata con una serie di interlocutori importanti, a cominciare da Istituto Luce Cinecittà che mette a disposizione degli allievi il patrimonio documentario gratuitamente per realizzare film di repertorio o saggi finali. Rai Cinema vaglierà invece idee o soggetti di sceneggiatori, registi e produttori dell’ultimo anno per individuare tra di essi uno che possa essere sviluppato in un film lungometraggio, cui dovranno collaborare come troupe gli allievi del Centro e la CSC production per la produzione. Con Raifiction è prevista sia la possibilità per gli allievi di elaborare il concept di una serie tv la cui fattibilità verrà valutata dalla Rai; sia un progetto di web-series, primo embrione di una possibile produzione crossmediale del CSC.
Infine tra le priorità indicate da Rulli c’è la necessità di recuperare un ruolo in ambito europeo, anche nel reperimento di nuove risorse per la digitalizzazione del patrimonio di circa 80mila bobine che rischiano di restare inutilizzate nei cellari di via Tuscolana.
Oltre al direttore generale Marcello Foti che ha fatto gli onori di casa, è intervenuta la preside Caterina D’Amico che ha voluto ricordare che il CSC deve restare un luogo di ricerca e di preparazione tecnica, un luogo dove creare e formare eccellenze diverse.
Il conservatore della Cineteca nazionale Emiliano Morreale ha ricordato il regista Emidio Greco, di recente scomparso, “un vero amico del Centro che omaggiamo stasera con il suo saggio di diploma del 1966 Uno due e tre, un piccolo film degli anni ’60, tempo in cui si credeva molto nelle potenzialità del cinema”. In chiusura il saluto del dg Cinema Nicola Borrelli che ha sottolineato l’interesse del MiBAC nel rafforzare il CSC, e la prova è il nuovo CdA di riconosciuta autorevolezza rapidamente nominato.
L’incontro pubblico nella sede di via Tuscolana è stata anche l’occasione per presentare il progetto di tour virtuale, accessibile all’indirizzo http://virtualtourcsc.fondazionecsc.it/, che si articola in 5 differenti ambienti (giardino, hall, biblioteca, aula di recitazione, teatro). Il visitatore ripercorre così la storia di questa struttura razionalista degli anni ’30, vivendolo non solo come luogo ricco di memorie ma anche come realtà viva nel presente.
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