Cecchi Gori in mostra, con Pimpa e gli altri

CECCHI GORI - Una Famiglia Italiana, la prima mostra di RFF14, che anticipa il documentario


È la storia di un ex partigiano del Partito d’Azione, poi diventato uno dei più importanti produttori del cinema italiano: sembra la trama di un film, e invece è la biografia di Mario Cecchi Gori che, insieme al figlio Vittorio e alla moglie, Valeria Pestelli, sono protagonisti di una mostra biografica e fotografica, CECCHI GORI – Una Famiglia Italiana, nella hall della Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica fino al 27 ottobre.

È la prima esposizione, delle quattro in calendario, ad essere stata inaugurata stamattina, nella giornata di apertura ufficiale della 14ma Festa del Cinema di Roma.  La galleria di immagini, 55 esposte (su supporto alluminio di bond 3mm) – circa 150 quelle presenti nel catalogo che l’accompagna – sono state casualmente scoperte in uno scatolone dimenticato, e ritrovato dentro ad un armadio di casa Cecchi Gori dalla produzione del documentario omonimo – autori Simone Isola e Marco Spagnoli, presentato il prossimo 26 ottobre – con la cura artistica ed editoriale di Giuseppe Lepore, padrone di casa in occasione dell’inaugurazione e narratore di tutta la storia dell’intero progetto, che ha supportato completamente in autonomia, senza finanziamento alcuno, un pò come accadeva proprio per il cinema che produceva Mario Cecchi Gori. “Ci siamo resi conto, lavorando al documentario, e alla mostra, che stavamo ‘impacchettando’ un capitolo della Storia italiana, terminata nel 2002, così abbiamo chiesto all’artista Max Marra di interpretare questo concetto e dunque appeso alle pareti c’è anche un ‘impacchettamento pop’ della fotografia usata per la locandina, un’opera d’arte contemporanea che aggiunge valore culturale”, precisa Lepore. 

Questa mostra è il racconto di “una bottega rinascimentale diventata industria”, che con una suddivisione virtuale in capitoli – l’amicizia con Vittorio Gassman e Il sorpasso (1962); la vita famigliare; la miscellanea degli amici più stretti; Fellini con La voce della luna; l’America – racconta la storia di questa famiglia con immagini che mostrano momenti intimi – Vittorio bambino seduto sulla canna della bicicletta portata a mano dal papà, accanto alla mamma, a passeggio per Firenze; o ancora, Vittorio sedicenne al mare con in mano una macchina da presa – e momenti di set, o comunque di cinema, che dal racconto iconografico s’evince come fosse parte integrata e un continuum della quotidianità famigliare dei Cecchi Gori, infatti l’unica fotografia riconoscibile a tutti è il posato di Vittorio e Benigni usato per la campagna di Johnny Stecchino. Il capitolo finale del catalogo ripercorre in numeri e titoli la storia cinematografica dei Cecchi Gori: la filmografia conta 360 titoli circa prodotti; un migliaio i film “solo” distribuiti. 

Ultimo, ma non ultimo, soggetto della mostra, anzi il primo e l’assoluto per l’amore, Maria Grazia Buccella, presente all’inaugurazione, entusiasta e emozionata, sia per la gratitudine sempiterna verso la famiglia fiorentina per averle garantito la sua carriera d’attrice, sia per l’importante sentimento che l’ha legata personalmente, e continua a legarla con grande affetto, a Vittorio Cecchi Gori. 

Dopo l’inaugurazione di questa prima esposizione, la Festa di Roma s’appresta a presentare altre tre collezioni: La giostra di Nina, al MaXXi dal 18 ottobre, un progetto di Valerio Berruti composto da circa 3000 disegni realizzati a mano e uniti in sequenza per diventare fotogrammi di un video, ospitato nella galleria video del Museo; Ragazze, a Palazzo Merulana (23-28 ottobre), personale di Lucianella Cafagna, autrice che lavora sulla figura archetipica della fanciulla-ninfa; e Altan. Pimpa, Cipputie altri pensatori, che inaugura il 22 ottobre, e resta visitabile fino al 12 gennaio allo Spazio Extra del MaXXi, tra disegni originali, poster, illustrazioni, quadri, schizzi, tavole, libri e filmati del papà del famosissimo cane bianco a pois rossi. 

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17 Ottobre 2019

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