BARI. “Acqua e zucchero non è solo il racconto della vita di Carlo Di Palma, ma un vero e proprio percorso all’interno del cinema italiano attraverso più di cento film ai quali ha collaborato, da Ossessione, capolavoro di Luchino Visconti e manifesto del neorealismo, alla brillante commedia all’italiana di Germi (Divorzio all’italiana), Monicelli (L’armata Brancaleone, La ragazza con la pistola) ai grandi film che hanno segnato la storia della cinematografia mondiale, come Deserto rosso e Blow up di Michelangelo Antonioni, alla lunga collaborazione con Woody Allen, ben 12 film”.
Così Adriana Chiesa produttrice del documentario dedicato al grande direttore della fotografia – ma anche regista di tre film interpretati da Monica Vitti – nonché sua compagna di vita.
Acqua e zucchero. Carlo Di Palma, i colori della vita realizzato da Fariborz Kamkari e distribuito in sala dal 27 aprile da Luce Cinecittà, il film è stato presentato al Bif&st dopo aver partecipato alla Mostra di Venezia e al Toronto Film Festival 2016, e aver vinto il Nastro d’argento 2017 come Miglior Documentario su Cinema e Spettacolo, oltre a una nomination ai David di Donatello 2017.
Non consideratelo un film biografico avverte Kamkari, regista curdo che vive e lavora in Italia – tra i suoi lavori I fiori di Kirkuk (2010) e Pitza e datteri (2015) – e scopre Di Palma quando studente di cinema, vedendo Blow up, scrive la sua tesi sul film di Antonioni.
“Ripercorrere e ricostruire la vita e il lavoro di Carlo Di Palma, è stato un modo per ricordare e richiamare metodi e valori del cinema degli ‘anni d’oro’ italiano, che ha colpito e influenzato i cineasti di tutto il mondo – sottolinea Kamkari – la sua è la storia di una lunga ricerca della perfezione, attraverso la sperimentazione e l’innovazione del linguaggio, sia tecnico che artistico, alla ricerca, ogni volta, del miglior modo di raccontare una storia. Con rigore, senza mai sacrificare la qualità del lavoro”.
La produttrice ha affiancato il regista curdo, con un lungo lavoro di ricerca e approfondimento sulla vita e sull’opera di Carlo Di Palma, per raccontare quegli aspetti caratteriali e personali che Di Palma, uomo di grande vitalità e naturale eleganza, non sempre mostrava al grande pubblico. “Il documentario è stato fatto con tanto amore, gli intervistati sono stati generosissimi, anche coloro che non hanno lavorato con Carlo”, dice Adriana Chiesa. Il film accanto a brani di interviste in cui Di Palma spiega in profondità l’indispensabile ruolo creativo del direttore della fotografia, accanto a sequenze e backstage dei film ai quali ha collaborato, fa parlare i tanti che l’hanno conosciuto tra cui: Woody Allen, Alec Baldwin, Bernardo Bertolucci, Luciana Castellina, Giovanna Cau, Roberto Cicutto, Caterina D’Amico, Valentina Di Palma, Christian De Sica, Gilles Jacob, Giuseppe Lanci, Carlo Lizzani, Ken Loach, Giuliano Montaldo, Michele Placido, Francesco Rosi, Ettore Scola, Paolo Taviani, Carlo Vanzina, Wim Wenders.
Una professione scoperta grazie a quella piccola macchina fotografica regalatagli da Vittorio De Sica, sperimentata con un lungo apprendistato che lo vede sui primi set importanti quali Ossessione a soli 18 anni come assistente all’operatore di ripresa. “Una straordinaria conoscenza del mezzo – dice di lui Bernardo Bertolucci – che ne farà un’eccellenza artistica”, cresciuta avendo come maestro Giuseppe Di Venanzo. E soprattutto la capacità di dialogare con il regista e così capire l’anima del film.
Acqua e zucchero esce domani nelle sale di Bologna, Milano, Roma, Torino, Ancona, Firenze ed è stato di recente presentato al Museo d’arte contemporanea di Tel Aviv, oltre che a Hong Kong e Buenos Aires.
Nella masterclass al Bif&st l’artista francese ha raccontato il suo impegno ambientalista di produttore e regista cominciato nel 1989 con Le peuple singe
La grande Retrospettiva 2018 sarà dedicata a un autore o un’autrice internazionale vivente. “Quest’anno il ponte del 25 aprile si è rivelato tutt’altro che uno svantaggio, anzi ha incrementato le presenze” afferma il direttore Laudadio, auspicando che torni disponibile il teatro Kursaal Santa Lucia. Il presidente Michele Emiliano ha accennato ai teatri Piccinni e Margherita che, una volta restaurati, potrebbero tornare utili, e a connettere meglio la Fiera del Levante con il Festival, raccogliendo la sfida di spazi dedicati alla creatività
“In Francia il pericolo è molto grande, spero che il 7 maggio al ballottaggio chi ha deciso di non andare a votare cambi idea. Spero che Jean-Luc Mélanchon dia un’indicazione di voto, è insopportabile che non si sia pronunciato”. L'attrice non si sottrae alla domanda di rito sul prossimo voto presidenziale francese, ospite del Bif&st dove ha ricevuto il premio Anna Magnani come miglior attrice per il ruolo ne La pazza gioia. A giugno esce il suo documentario sull’Alzheimer Una ragazzina di 90 anni
Al Bif&st Premio Ettore Scola al regista di Orecchie; Premio Mariangela Melato alla protagonista de La ragazza del mondo; Premio Gabriele Ferzetti al protagonista de Il padre d’Italia