Cannes: i fratelli Coen presidenti di giuria

Per la prima volta nella storia del festival non una ma due persone a presiedere la giuria del sessantottesimo Festival di Cannes (13-24 maggio)


I registi americani Joel e Ethan Coen guideranno la giuria del sessantottesimo Festival di Cannes (13-24 maggio). Per la prima volta nella storia del festival non una ma due persone a presiedere la giuria. “Siamo molto orgogliosi di ritornare a Cannes – hanno commentato i due registi americani, che hanno ricevuto la Palma d’Oro nel 1991 per Barton Fink – soprattutto dell’opportunità che ci viene offerta di vedere dei film provenienti da tutto il mondo. Cannes è un festival che, fin dall’inizio della nostra carriera, ha sempre giocato un ruolo importante per noi. Ed essere presidenti della Giuria, quest’anno, è ben più di un onore, dal momento che non siamo mai stati presidenti di alcunché”.
L’edizione 2015 celebrerà i 120 anni dall’invenzione del cinematografo dei fratelli Lumière, “Il Festival – si legge sul sito ufficiale della kermesse – sarà lieto di salutare, attraverso i Coen, l’opera di tutti i ‘fratelli del cinema’ che dopo Louis e Auguste Lumière hanno arricchito la sua storia”. 

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20 Gennaio 2015

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"Dà l'idea di un Paese che funziona". "L'ulteriore dimostrazione che l'unione delle forze può veramente andare incontro alle esigenze di ogni categoria del cinema italiano".Sono solo alcuni dei commenti sul nuovo spazio del cinema italiano a Cannes, per la prima volta allestito nell'Hotel Majestic, con una terrazza che affacciava sulla Montée des Marches, due sale per le attività professionali e l'ormai famoso ingresso con il tunnel caleidoscopico. E' stato visitato da circa 3mila persone, di cui oltre il 50% stranieri. Sul finale, presente anche il ministro Franceschini."Tutto ciò è stato realizzato con una spesa leggermente superiore a quella che sostenevamo gli anni scorsi per avere il solo spazio sulla spiaggia nel Village International", spiega Giancarlo Di Gregorio

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Roberto Cicutto, amministratore delegato di Istituto Luce Cinecittà, commenta il contestato palmarès di questa edizione del festival. "Sulle decisioni delle giurie è inutile soffermarci. Si può condividerle o meno ma pretendere di sapere come dovrebbero comportarsi e' da ingenui. Dobbiamo essere soddisfatti che nell’edizione appena finita il cinema italiano e in generale l’industria audiovisiva si è presentata più compatta, con nuovi strumenti per la promozione e l’attrazione di investimenti e soprattutto con un’offerta di film pieni di talento e molto diversi tra loro. Vorrei però segnalare alcuni cambiamenti significativi nel DNA del Festival più importante del mondo"

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