‘Call My Agent – Italia’: Ivana Spagna diventa ‘Lady Papa’ per Sorrentino

La serie in 6 episodi – adattamento dalla francese​ Dix pour cent – con Michele di Mauro, Sara Drago, Maurizio Lastrico, Marzia Ubaldi. Dal 20 gennaio su SKY: in scrittura la seconda stagione​


L’architettura complessiva corrisponde, la geografia ovviamente no: i profili dei personaggi portanti sì, alcuni con uno specchiatissimo e azzeccatissimo riflesso dell’originale. La serie Call My Agent – Italia, adattamento dalla francese Dix pour cent diventata un culto della serialità, debutta come Sky Original in 6 episodi, partendo e abitando là dove la trama d’Oltralpe ha convinto e agganciato il pubblico, nell’agenzia e nel ruolo dell’agente per attori. 

È la CMA –  Claudio Maiorana Agency con sede in Piazza del Popolo a Roma la “casa” della serie, in cui “la famiglia” è composta da Maiorana appunto, cardine dell’agenzia, al momento in partenza per una vacanza a Bali, dalla veterana Elvira (Marzia Ubaldi) padrona del cagnolino Marcello (omaggio a Mastroianni, a cui ripete: “Marcello, come here”, evocando la famosa frase de La dolce vita alla Fontana di Trevi); da Vittorio (Michele Di Mauro), il vincente della squadra, ma anche il pescecane, nonché padre della neo assistente Camilla (Paola Buratto, sua figlia, ma solo loro due lo sanno, e nessun altro è bene lo sappia); la fanciulla affianca la volitiva Lea (Sara Drago, al suo debutto importante), forse il personaggio che per somiglianza, ma anche studio minizioso della mimica, dell’espressione, del passo e delle movenze tutte è la Andrea (Camille Cottin) della serie originale; poi c’è l’indaffarato Gabriele (Maurizio Lastrico), affiancato dallo sfarfallante Pierpaolo (Francesco Russo). Mentre colei che – nella serie francese – è stata davvero un’icona, la Noemi interpreta da Laure Calamy, la timida e un po’ remissiva assistente molto personale di Vittorio, qui è Monica secondo l’attrice Sara Lazzari, al primo impatto meno efficace della collega francese, termine di confronto molto alto. Non manca nemmeno la receptionist di colore, esattamente come accade nell’agenzia parigina, qui interpretata dalla musicista Kaze

La serie prodotta da Sky Studios e Palomar, diretta da Luca Ribuoli e scritta da Lisa Nur Sultan, come nell’omologa originale annovera anche delle guest star: quelle dei primi due episodi sono Paola Cortellesi e Paolo Sorrentino, con la partecipazione di Alberto Angela, Paolo Genovese, Pif, Livio Beshir e Ivana Spagna. Quest’ultima, proprio “da un’idea di” Paolo Sorrentino si fa soggetto di una trama visionaria, tra serio e faceto come può essere un pesce d’aprile, diventando Papessa nel laboratorio mentale del regista napoletano, che nessuno osa ovviamente mettere in discussione, se non… una risata apparentemente fuori luogo proprio dell’ultima arrivata, la giovanissima assistente di Lea. Una sequenza di fine ironia, in cui lo stesso Sorrentino interpreta se stesso e gioca a enfatizzare il suo universo immaginifico, superando – come spesso nel suo cinema accade – anche il colpo di scena assoluto, corredandolo di accessori narrativi e umani che fanno diventare la vicenda un tripudio: basti sapere che, nella “noia” di Sorrentino, con la Papessa Spagna, c’è anche il camerlengo Danzel Washington e una coppia di genitori papali d’eccezione, Louise Veronica Ciccone (ovvero Madonna) e Lino Banfi

La “fotografia di famiglia” è questa, una quotidianità piena, nell’incalzare di contratti, servizi fotografici, ritardi, crisi psicologiche, quando… Maiorana chiama dal paradiso esotico e comunica: “io da qui non intendo più tornare … il cinema è stata la mia vita … so di lasciare la CMA in buone mani… Namasté”. 

Sul fronte Sky, per Antonella d’Errico, EVP Programming Sky Italia: “La traduzione italiana è riuscita nel difficile indirizzo di trasporre lo humor francese in uno stile italiano. Pensiamo che questo franchise sia rilevante; inoltre la serie ha il valore di essere riuscita a radunare lo star system in un unico progetto”. E per Sonia Rovai, Senior Director Scripted Productions Sky Studios, Call My Agent – Italia ha significato: “Fare qualcosa di unico col dna Sky: gli adattamenti per noi sono qualcosa di particolare e raro; Call My Agent – Italia è la classica eccezione che conferma la regola perché ti permette di essere originale, dando un’italianità alla storia. La forza di Call My Agent – Italia sta nel saper rileggere i protagonisti con la specifica della localizzazione”. 

Per il regista Ribuoli: “sembrava il progetto giusto per dare la luce che Roma ha naturalmente in se stessa: un cortocircuito in cui si inquadrava la città del cinema, per ricordarlo e portare questo come orgoglio”.  

La sceneggiatrice spiega come: “da un lato abbiamo lavorato anche con una certa incoscienza, prima di avvertire le pressioni su una serie intoccabile: abbiano recuperato anche tutto quello che permettesse una satira di costume. Il fulcro del racconto era raccontare un posto di lavoro che diventava famiglia e dava la possibilità di dar vita a successi, a vite, è un esempio di potere, che ha anche a che fare con qualcosa di molto umano”. 

Sara Drago, rispetto al ruolo dell’agente, anzittutto fa riferimento al proprio nella realtà e spiega: “se sono qua il primo grazie va alla mia agente, Donatella Franciosi; al costruire una visione insieme, per conoscersi e comprendersi. Di lei – nel personaggio – ho trattenuto la dedizione e la ricerca dell’artista. Il rapporto tra agente e attore è molto simile a quello di un rapporto affettivo”, e parla di questa sua “prima esperienza davanti ad una telecamera continuativa e importante: sono stata fan della prima ora della serie, con Camille Cottin mito arrivata alle stelle. Una sfida incredibile, ma Ribuoli mi ha aiutata a trovare la strada dell’ironia partendo dalla mia essenza brianzola, per non cadere nella macchietta della stronza”. 

Luca Ribuoli evocato anche dalla solida e vivace Marzia Ubaldi, perfetta nella parte: “Il primo motivo per accettare è stato Luca Ribuoli, di cui sono innamorata: è un pazzo creativo, capisce e sa perché tu fai in quel momento quell’espressione. È raro poi trovare un gruppo che si trovi bene reciprocamente. Spero di riuscire a fare la seconda stagione e che il personaggio di Elvira vada più in profondità”.  

Per Michele Di Mauro (già lo straordinario Tassone de I delitti del BarLume): “l’anima di Vittorio Baronciani, avvocato che diventa agente, è intrigante, da uomo e da attore: ha la linea del padre e quella di un professionista apprezzato. Per la prima volta non avevo l’assillo di vedere il prodotto ma sono stato abbastanza preso dagli accadimenti in virtù dal bellissimo lavoro corale, parole che non sono carezze vicendevoli”.

Per la debuttante assoluta, Paola Buratto, “È stata la mia prima esperienza. Gli altri artisti hanno visto la mia acerbità, che è la stessa di Camilla (il personaggio), ma non l’hanno ignorata: mi hanno presa per mano”. 

Inoltre, tra le guest star e le partecipazioni di tutti gli episodi, anche: Pierfrancesco Favino & Anna Ferzetti, Matilda De Angelis, Stefano Accorsi, Corrado Guzzanti; e ancora Joe Bastianich, Dominique Besnehard, Piera Detassis,Federico Ielapi

Call My Agent – Italia, di cui è stata confermata in scrittura la seconda stagione, sarà disponibile dal 20 gennaio in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. 

 

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