Strade deserte, panico, notizie incerte su un virus letale che stermina la popolazione. Tensione, opinione pubblica in subbuglio, virologi in quarta e blogger che confutano le loro teorie gridando al complotto. Infine l’introduzione sperimentale di un vaccino, per controllare l’infezione. No, non è la realtà della pandemia da Covid-19, ma un film.
Un film del 2011, per la precisione, ma a rivedere Contagion, diretto da Steven Soderbergh per la sceneggiatura di Scott Z. Burns, vengono i brividi per l’accuratezza scientifica e l’intuito con cui di fatto anticipa quello che sarebbe accaduto a distanza di dieci anni o giù di lì. E’ solo un esempio dell’importanza di un autore come Soderbergh, che compie il 14 gennaio 60 anni esatti. Nato ad Atlanta, da una famiglia di origini svedesi – il cognome del padre era “Söderberg“, successivamente anglofonizzato) cresce in Louisiana, a Baton Rouge, e già a 13 anni inizia a girare film.
Dopo il diploma si si trasferisce a L.A., dove si fa le ossa come montatore, ma già qualche anno dopo, di ritorno a Baton Rouge, padroneggia la scrittura e il linguaggio della sceneggiatura. Tra le sue produzioni un pregevole documentario sugli Yes, storica band progressive rock, di cui è appassionato. La sua registrazione di un loro concerto, tra l’altro, dal titolo 9012Live, gli vale una candidatura ai Grammy.
E’ subito exploit con il suo esordio Sesso, bugie e videotape, che scrive e dirige nel 1989 e primeggia a Cannes, vincendo la prestigiosa Palma d’Oro, che lo fa diventare un successo commerciale a livello mondiale, segnando anche un altro record: al tempo, Soderbergh fu il più giovane regista ad essere premiato con la Palma.
Arriva all’Oscar nel 2011, con Traffic, come ‘miglior regista’ mentre Erin Brokovich, con Julia Roberts – che vinse con questo film la statuetta per la miglior attrice protagonista – è stato nominato nella medesima categoria. Grande successo di pubblico inoltre, nello stesso anno, con Ocean’s Eleven, per cui dirigerà anche due seguiti.
Collaborano regolarmente con lui grandi personalità come Luis Guzmán, Don Cheadle, Catherine Keener e George Clooney, con cui gestisce la società di produzione Section Eight Productions, che ha prodotto Lontano dal paradiso, Insomnia e l’esordio alla regia di Clooney Confessioni di una mente pericolosa, nonché il successivo Good Night, and Good Luck.
Nel 2004, con l’episodio Equilibrium, partecipa al film collettivo Eros, presentato a Venezia, al fianco di Wong Kar Wai e Michelangelo Antonioni. Nel 2008 ha diretto i film Che – L’argentino, che ripercorre la figura di Che Guevara e Che – Guerriglia che tratta, invece, della lotta guidata da Guevara contro la dittatura in Bolivia. Il film, al premio Goya 2009, ha vinto il premio per la miglior scenografia.
Dopo Contagion, si sparge la voce di un suo possibile ritiro dalle scene, riportato dall’attore Matt Damon dal set del film, con l’intendo di dedicarsi alla pittura, ma Soderbergh smentisce la notizia dalla Mostra del Cinema di Venezia dove il film era programmato.
Prende invece un anno sabbatico, proseguendo con ulteriori successi come il dittico di Magic Mike, Effetti Collaterali, La truffa dei Logan, senza dimenticare la televisione con Dietro i candelabri, biografia del celebre pianista Liberace, interpretata da Michael Douglas.
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