SPILIMBERGO – Regia e fotografia faccia a faccia in un divertente confronto ‘fuori set’ tra Francesco Bruni e Arnaldo Catinari, rispettivamente autore e direttore della fotografia di Tutto quello che vuoi, a Spilimbergo, per l’evento inaugurale della terza edizione delle “Giornate della Luce” in programma fino al prossimo 18 giugno. L’Incontro di 8 ½ moderato da Laura Delli Colli di cui sono stati protagonisti ha svelato dietro le quinte molti particolari della lavorazione del film di Bruni, interpretato da Giuliano Montaldo con il giovanissimo Andrea Carpenzano, toccando sia il racconto dei rapporti più squisitamente tecnici dai quali è nato il film che le dinamiche più segrete del set, tra le pagine scritte e la guida del regista e lo sguardo di un direttore della fotografia che ama, oltretutto, non solo affiancare i suoi registi ma anche mettersi personalmente ‘in macchina’ come operatore.
Particolarmente in sintonia nella giornata inaugurale della manifestazione, che per il terzo anno valorizza la professionalità dei direttori della fotografia, il dialogo tra Bruni e Catinari, 25 anni di cinema ciascuno, l’uno come autore di decine di film-scritti, tra Virzì e Montalbano anche per la televisione – l’altro come direttore della fotografia di oltre 60 film firmati dal meglio del cinema italiano degli ultimi anni, da Gabriele Muccino a Nanni Moretti, da Luciano Ligabue a Virzì, Riccardo Milani, Maria Sole Tognazzi, Carlo Verdone, Roberto Faenza, Michele Placido, a Giuliano Montaldo, ora magistralmente fotografato, da attore, proprio per Bruni, in quest’ultimo film che è valso al suo sorprendente protagonismo anche il Nastro speciale appena consegnato dai Giornalisti Cinematografici.
“Il nostro è ancora artigianato” dice Catinari dribblando la querelle -ormai annosa- sul ruolo di quei collaboratori insostituibili del regista che a Hollywood chiamano più semplicemente ‘cinematographers’ (ma qui in Italia si chiamano direttori della fotografia alla vecchia maniera o autori come vorrebbero le grandi firme?) “Se non mi sente Vittorio Storaro punterei personalmente su un lavoro che non tradisce le radici artigianali di sempre” risponde Catinari con molta sincerità, chiarendo subito però che proprio la professionalità della ‘generazione di mezzo’ alla quale sente anche anagraficamente di appartenere “è di fronte a un cambiamento epocale, costretta a superare le vecchie parole d’ordine ma anche le regole ‘tecniche’ di un tempo perché sul set la fotografia cinematografica, artigianato o arte che sia, con la fine della pellicola e l’ingresso prepotente del digitale, ha cambiato non solo il modo di fotografare ma anche quello di verificare e gestire poi minuto per minuto un risultato che prima faceva i conti con test molto meno utili e immediati”. Proprio Bruni ricorda,del resto che il primo dei loro tre film girati insieme, Scialla!, che segnò per lui l’esordio alla regia, è l’ultimo girato in pellicola da Catinari. “Ed è stato, immediatamente, anche per il modo di girare, un cambiamento forte” spiega Catinari “ al quale comunque ormai siamo tutti già abituati, visto che oggi, solo cinque anni dopo, condividiamo con il regista e con tutta la squadra dei suoi collaboratori anche l’apporto di una nuova figura professionale del set, un tecnico che segue la nostra verifica tecnologica quotidiana con un monitoraggio determinante”.
Una piccola rivoluzione tecnologica, a quanto pare già metabolizzata, insomma, con la quale dovrà presto fare i conti anche la formazione. Ma che tipo di autorialità esprime la fotografia, oggi, rispetto alla pagina scritta? E come sono andati i rapporti di set tra un regista come Bruni che nasce soprattutto scrittore del film e il direttore della fotografia a proposito di Tutto quello che vuoi? “Sì, sono nato nella scrittura e sento ancora, francamente, di non poter avere la stessa esperienza come regista, quando arrivo sul set “ ha risposto Bruni “Poter contare quindi, alla vecchia maniera su un professionista come Arnaldo ammetto che per me non è solo avere una sicurezza in più ma un vero privilegio” dice Bruni ricordando i primi giorni da regista sul set con il consiglio di Virzì: gli diceva, alla vigilia del debutto con Scialla!, “non perdere d’occhio il tuo attrezzista, vedrai che non sbagli…”. A giudicare dalla loro speciale sintonia, in realtà, chi Bruni ha deciso di non perdere di vista è stato in questi anni da autore soprattutto Catinari. E gli applausi che li hanno accolti insieme alla fine dell’Incontro, poi della proiezione di Tutto quello che vuoi – se mai ce ne fosse bisogno dopo aver visto i loro tre film insieme- sono stati la migliore conferma.
Le Giornate della Luce di Spilimbergo è una manifestazione che vuole celebrare il ruolo degli autori della fotografia del cinema italiano, realizzata grazie alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Fondazione Friuli, il Comune di Spilimbergo e la Confartigianato Imprese di Pordenone, con la collaborazione di Istituto Luce Cinecittà. La kermesse, curata da Gloria De Antoni con Donato Guerra, ha attribuito anche quest’anno il Quarzo di Spilimbergo-Light Award, un riconoscimento per la fotografia di un film italiano dell’ultima stagione. Sempre in avvio di manifestazione anche l’inaugurazione a Palazzo Tadea della prima delle quattro mostre di quest’anno “Parata di stelle, ritratti di Pino Settanni” ancora a cura dell’Istituto Luce Cinecittà. In programma anche la conversazione con Paolo Carnera e Vladan Radovic – vincitori del Quarzo di Spilimbergo, Quarzo dei giovani e Quarzo del pubblico della scorsa edizione; un omaggio all’autore della fotografia, autore e regista Carlo di Palma; una giornata dedicata a Lorenza Mazzetti; una dedica ai quarant’anni della Cineteca del Friuli; il convegno su “Fotografare il Friuli Venezia Giulia”; un corso di formazione realizzato con l’Ordine dei giornalisti del FVG su reportage e documentario e una masterclass per gli studenti delle Scuole di Cinema e per il pubblico con i tre autori della fotografia Claudio Giovannesi, Francesca Amitrano e Alessandro Pesci. Tra gli altri eventi da segnalare la conversazione tra Oreste De Fornari e Babak Karimi “Un (cineasta) italo-iraniano a Hollywood”, in programma sabato 17 giugno.
Diretto da Fabrizio Corallo che ne firma anche la sceneggiatura con Silvia Scola, è ricco di testimonianze e materiali d’archivio. Con Luca Argentero e Barbara Venturato
Dal 4 ottobre il film tornerà al cinema grazie al restauro in 4k realizzato da Paramount Pictures presso L’Immagine Ritrovata di Bologna, con il contributo di Luce Cinecittà e MiC
L’opera seconda della regista romana, co-prodotta e distribuita da Luce Cinecittà, arriverà a Novembre al cinema
Il Maestro dell'horror racconta la sua parte più in ombra nel film di Giancarlo Rolandi e Steve Della Casa. Domenica 8 settembre alle 23:10 su Rai 3