Brizzi, archiviate le accuse di violenza sessuale

Secondo il legale del regista, Antonio Marino: "Si chiude così definitivamente la vicenda relativa allo scandalo delle molestie apertasi con i servizi delle Iene". Ma il programma tv torna all'attacco


“Il gip di Roma Arturi, rigettando l’opposizione delle persone offese, ha emesso decreto di archiviazione delle accuse di violenza sessuale a carico di Fausto Brizzi”: lo comunica all’ANSA il legale del regista, Antonio Marino. “Si chiude così definitivamente – commenta – la vicenda relativa allo scandalo delle molestie apertasi con i servizi delle Iene”.

Sulla scia del caso di Harvey Weinstein, nel novembre 2017 il programma tv Le Iene aveva trasmesso un’inchiesta di Dino Giarrusso con una serie di testimonianze di donne, in gran parte anonime (quasi tutte apparivano a volto coperto e con la voce camuffata), che accusavano il regista Fausto Brizzi di abusi sessuali. Le uniche due persone intervistate che non avevano chiesto la riservatezza erano Clarissa Marchese, Miss Italia 2014, e la modella Alessandra Giulia Bassi. All’epoca Brizzi aveva dichiarato: “Mai e poi mai nella mia vita ho avuto rapporti non consenzienti”, sospendendo il suo lavoro. Dapprima aveva ceduto le quote della società  Wildside, da lui fondata nel 2009 con Marco Martani, Mario Gianani, Lorenzo Mieli e Saverio Costanzo. Pronto a tutelarsi legalmente “nei confronti di chiunque abbia affermato e affermi il contrario”, il regista, David di Donatello per Notte prima degli esami, classe 1968, autore di libri bestseller come ‘Cento giorni di felicità’, aveva chiesto “il massimo rispetto della privacy” della sua famiglia. Nel frattempo la moglie Claudia Zanella, con la quale Brizzi ha una figlia, Penelope Nina, aveva scritto: “Mi addolora molto ascoltare le accuse rivolte a Fausto perché non corrispondono in nessun modo alla persona che conosco, pur nutrendo il massimo rispetto per le donne che si sono sentite ferite. Gli sono vicina perché è così che avviene tra una moglie e un marito quando si affrontano periodi difficili. Sono barricata in casa e non posso nemmeno portare mia figlia al parco: anche questa può essere considerata violenza sulle donne”.

Poco prima di Natale, Warner Bros aveva cancellato la firma di Fausto Brizzi dal suo film Poveri ma ricchissimi, uscito a dicembre 2017, precisando che il nome del regista non sarebbe stato “associato ad alcuna attività relativa alla promozione e distribuzione del film”. Nell’aprile 2018 Luca Barbareschi aveva annunciato di avere messo sotto contratto Fausto Brizzi per tre anni. Il primo film di questo nuovo corso, intitolato Modalità aereo, uscirà nelle sale il prossimo 21 febbraio, prodotto da Eliseo Cinema con Rai Cinema e distribuito da 01. Nel cast Paolo Ruffini, Lillo Petrolo, Violante Placido, Dino Abbrescia e Caterina Guzzanti.

“Violenza sessuale, archiviazione per Brizzi. Perché non ha mai affrontato e querelato Le Iene?”: se lo chiede in una nota la trasmissione Mediaset che aveva lanciato l’inchiesta relativa al presunto scandalo delle molestie. “Noi de Le Iene abbiamo raccolto però i racconti di 15 ragazze che accusano Fausto Brizzi. Perché non ci ha denunciato per diffamazione, lasciando a un Tribunale la decisione sulla veridicità anche di quelle storie?”, scrivono Le Iene. “Innanzitutto, per due delle tre donne – si legge nella nota – era comunque già passato troppo tempo dall’episodio contestato a Brizzi. La legge italiana prevede infatti che la vittima di reati sessuali, reale o presunta che sia, abbia sei mesi di tempo per sporgere denuncia, altrimenti non si può più procedere perché il reato va in prescrizione. Chi accusa Le Iene di processo mediatico contro il regista, come è già successo quest’estate con la richiesta di archiviazione del pm, dovrebbe ricordare soprattutto altre due cose. Noi abbiamo raccolto, come potete vedere nei servizi, le testimonianze di 15 ragazze, che non si conoscevano tra loro e che hanno raccontato tutte in maniera indipendente lo stesso ‘copione’ di molestie e abuso di potere”. Inoltre – scrivono ancora Le Iene – noi abbiamo raccontato il peccato e non abbiamo fatto il nome del peccatore. Il nome di Brizzi lo hanno fatto altri e noi lo abbiamo solo successivamente riferito. La trasmissione ribadisce al regista un invito: “Se davvero ritiene di aver agito nella totale trasparenza e onestà, Brizzi denunci Le Iene, pretenda di essere risarcito da noi. Siamo pronti a portare davanti ad un tribunale le dettagliate testimonianze che abbiamo raccolto”. Brizzi all’epoca – ricordano Le Iene – minacciò di chiedere i danni alle ragazze e non alla trasmissione. “Così – conclude la nota – si potrebbe chiarire in un’aula di Tribunale se, raccontando le storie di quelle 15 ragazze che non possono più denunciare il regista perché è passato troppo tempo dai fatti, abbiamo diffamato Brizzi o abbiamo fatto semplicemente il nostro dovere. Naturalmente anche fuori dalle aule di tribunale Brizzi può sempre venire e confrontarsi pubblicamente con noi così come più volte gli abbiamo chiesto senza mai ottenere risposte”.

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23 Gennaio 2019

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