Borgonzoni: “Nuovo tax credit internazionale rafforza attrattività Italia”

Impianto inalterato, novità su Intelligenza artificiale e via le finestre


VENEZIA – “Una misura che rafforza l’immagine dell’Italia quale Paese capace di attrarre investitori esteri”. Il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni descrive così il nuovo decreto relativo al Tax credit per l’attrazione in Italia di investimenti esteri. “Oltre che sull’alta professionalità delle nostre maestranze e sulla straordinaria bellezza delle location che offrono i nostri territori, le imprese internazionali ora potranno contare anche su questo nuovo strumento per venire ad investire in Italia” dichiara Borgonzoni che ha presentato il decreto questa mattina all’Italian Pavilion, lo spazio di Venezia 81 coordinato da Ministero della Cultura e Cinecittà. Il Sottosegretario e il Direttore DGCA Nicola Borrelli hanno confermato l’impianto generale dello strumento di finanziamento pubblico previsto dalla Legge Cinema e illustrato le principali novità introdotte, a disposizione degli operatori dell’industria del cinema e dell’audiovisivo dal 2024.

“L’impianto complessivo della misura, che ha funzionato molto bene negli anni passati attraendo ingenti investimenti esteri, resta inalterato – dichiara Borrelli – Abbiamo voluto introdurre alcune importanti novità che riguardano in particolare i costi relativi all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e le disposizioni annesse in materia di trasparenza, ma anche il rispetto delle norme nell’ambito dei contratti collettivi tra associazioni e sindacati e quello delle regole contro le molestie nei luoghi di lavoro”.

Le modifiche apportate sono molte limitate: confermata l’aliquota riconosciuta che resta pari al 40% del costo di produzione della singola opera speso sul territorio italiano; unicamente per i costi sopra la linea relativi a soggetti non europei è stata prevista l’aliquota pari al 30%. Il credito d’imposta spetta entro il limite massimo annuo, per ciascuna impresa o gruppo di imprese, di 20 milioni di euro, mentre non è previsto un limite massimo per opera.  In ogni caso, il credito d’imposta produzione nazionale, fruito dalla medesima impresa, non rileva ai fini del raggiungimento del limite di 20 milioni annui per impresa.  Le altre disposizioni relative ai costi eleggibili sostenuti sul territorio italiano non sono state modificate. È confermata la cedibilità del credito di imposta; rimane fermo il termine di 180 giorni dalla conclusione delle attività entro cui deve essere presentata la richiesta definitiva.

Queste, invece, le principali novità introdotte nel decreto Tax credit per l’attrazione degli investimenti esteri: i costi del personale e delle figure professionali disciplinati da contratti collettivi nazionali di lavoro sono eleggibili, per ciascun prestatore di lavoro, entro l’importo previsto nei contratti collettivi stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative, incrementato fino ad un massimo del 20%. È stato eliminato l’obbligo di effettuare almeno un giorno di riprese/lavorazioni sul territorio italiano (novità attesa da tempo dalle imprese di post-produzione); il beneficio spetta a condizione che il costo eleggibile sia almeno pari a 250mila euro; è stata inserita la possibilità per la DGCA di derogare, in presenza di determinate condizioni, al divieto per le imprese di produzione esecutiva e di post-produzione di possedere quote di diritti sull’opera audiovisiva.

Novità riguardano l’uso dell’intelligenza artificiale: prevista la non eleggibilità dei costi sostenuti sul territorio nazionale relativi all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, fatto salvo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale riconducibile agli effetti speciali relativi alla voce “Attori principali” (la disposizione riguarda solo il produttore esecutivo italiano); è stato inserito l’obbligo di comunicare le fasi di lavorazione dell’opera realizzate sul territorio nazionale per le quali è stata utilizzata l’intelligenza artificiale, oltre all’obbligo di prevedere nei contratti tra le imprese di produzione esecutiva o le imprese di post-produzione italiane con gli autori, interpreti ed esecutori dell’opera specifiche clausole che consentano di non assentire allo sfruttamento della propria opera/immagine/prestazione professionale da parte di sistemi di intelligenza artificiale; I soggetti richiedenti devono operare nel rispetto del protocollo sulle norme contro le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro, nel settore cine-audiovisivo, sottoscritto tra le organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative; è stato inserito l’obbligo di versamento del contributo per le spese di istruttoria.

Durante l’incontro, i produttori hanno ricevuto una delle rassicurazioni più attese: l’eliminazione del concetto di “finestra”. “È un termine che non vorremmo più utilizzare – dichiara Borelli – lo cancelleremo dal credito d’imposta”.  D’ora in poi, dunque, i progetti potranno essere presentati senza vincoli temporali di sorta.

Per il Ministero della Cultura il decreto sul Tax Credit Internazionale – che è formalmente chiuso – ha la priorità rispetto a quello nazionale, in quanto, come ricorda il Sottosegretario, “c’è una concorrenza molto agguerrita contro il nostro Paese. Le produzioni sono attratte tanto dalla nostra legge cinema, quanto dalle nostre straordinarie maestranze e location”. “Sarà cruciale -ha annunciato Borgonzoni- svolgere un’imponente e puntuale campagna di comunicazione. Cinecittà sarà l’organo che ci aiuterà a fare promozione a livello internazionale”. Un impegno che è stato confermato anche dall’Ad di Cinecittà Manuela Cacciamani: “Faremo sì che queste notizie circolino da subito nei luoghi e con i metodi giusti, grazie anche alla collaborazione dei produttori esecutivi che hanno interesse a veicolare le notizie corrette”.

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30 Agosto 2024

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