Biopic della cantante Amy Winehouse a Cannes

Verrà proiettato al Festival il documentario sulla vita dell'artista realizzato dal cineasta inglese Asif Kapadia, già autore di Senna, doc sul campione brasiliano di Formula uno


Verrà proiettato al Festival di Cannes Amy, il docu sulla vita di Amy Winehouse realizzato dal cineasta inglese Asif Kapadia. Lo scrive ‘Le Figaro’, sottolineando che la notizia è stata ufficializzata dal direttore del Festival Thierry Frémaux.
Si tratta del primo documentario realizzato con l’accordo della famiglia della sfortunata interprete di ‘Back to Black’, morta di overdose di alcol nel 2011 quando aveva solo 27 anni.
Kapadia è l’autore di Senna – premiato ai Bafta come miglior documentario nel 2012 – il docu sulla vita del campione brasiliano di Formula uno, Ayrton Senna, altro giovane prodigio morto prematuramente a 34 anni.
Amy uscirà in estate in Gran Bretagna a quattro anni dalla morte della cantante.

Cannes 2015

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Italian Pavilion, dove il nostro cinema parlava (anche) straniero

"Dà l'idea di un Paese che funziona". "L'ulteriore dimostrazione che l'unione delle forze può veramente andare incontro alle esigenze di ogni categoria del cinema italiano".Sono solo alcuni dei commenti sul nuovo spazio del cinema italiano a Cannes, per la prima volta allestito nell'Hotel Majestic, con una terrazza che affacciava sulla Montée des Marches, due sale per le attività professionali e l'ormai famoso ingresso con il tunnel caleidoscopico. E' stato visitato da circa 3mila persone, di cui oltre il 50% stranieri. Sul finale, presente anche il ministro Franceschini."Tutto ciò è stato realizzato con una spesa leggermente superiore a quella che sostenevamo gli anni scorsi per avere il solo spazio sulla spiaggia nel Village International", spiega Giancarlo Di Gregorio

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L’era Pierre Lescure al Festival di Cannes

Roberto Cicutto, amministratore delegato di Istituto Luce Cinecittà, commenta il contestato palmarès di questa edizione del festival. "Sulle decisioni delle giurie è inutile soffermarci. Si può condividerle o meno ma pretendere di sapere come dovrebbero comportarsi e' da ingenui. Dobbiamo essere soddisfatti che nell’edizione appena finita il cinema italiano e in generale l’industria audiovisiva si è presentata più compatta, con nuovi strumenti per la promozione e l’attrazione di investimenti e soprattutto con un’offerta di film pieni di talento e molto diversi tra loro. Vorrei però segnalare alcuni cambiamenti significativi nel DNA del Festival più importante del mondo"

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