“Spielberg, regista per uomini”, in sostanza è questo il parere di Juliette Binoche sull’autore di E.T.
L’attrice, prossima a essere protagonista al Festival di Locarno con Paradise Highway, intervistata da ‘Variety’, racconta di non aver colto l’occasione di tre progetti con il regista americano perché impegnata precedentemente, ma anche convita che nei suoi film siano assenti presenze femminili importanti: la Binoche non ha preclusioni al lavorare con Spielberg, ma è convinta che sia più un regista da uomini, insomma.
Le tre occasioni, comunque rinunciate per altri accordi, sono state: “La prima volta per Indiana Jones e l’ultima crociata, perché stavo girando Gli amanti del Pont-Neuf con Leos Carax. La seconda, per Schindler’s List, ero incinta, e poi per Jurassic Park, mi ero già impegnata con Krzysztof Kieślowski per Tre colori – Film blu“.
Per Binoche “sarebbe stato divertente fare Jurassic Park per vedere come Spielberg ha realizzato il film, ma allo stesso tempo è più un regista maschile, come Martin Scorsese … Anche se trovo che il loro approccio al cinema sia molto commerciale, hanno una tecnica favolosa, che gestiscono completamente, e sono grandi narratori. Ma nei loro film mancano le donne“.
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