“Between 10 and 12”, il paesaggio sonoro della morte

L'opera prima del regista olandese Peter Hoogendoorn è passata alle Giornate degli Autori


VENEZIA – “Tutto è nato da un paesaggio sonoro. Il giorno in cui mia sorella è morta in un incidente stradale ero molto sensibile a ogni minimo suono ascoltato: i passi dei poliziotti, il suono del campanello, le scale scese… Rumori in cui si sentiva qualcosa di sbagliato, in cui si percepiva la morte”. È terribilmente tragico lo spunto da cui è nato Between 10 and 12, opera prima del regista olandese Peter Hoogendoorn passata alle Giornate degli Autori.

Un film drammatico e rigoroso, in cui il cineasta mette in scena il pellegrinaggio di due poliziotti nelle case, o nel luogo di lavoro, dei componenti di una famiglia a cui devono comunicare la tragica notizia. Gli appartamenti tranquilli, animati dalla routine quotidiana, si riempiono di silenzio e stordimento, poi si svuotano quando i familiari salgono sulla volante, che si carica progressivamente di dolore. Una serie di quadri, di tableau in cui l’immensità della morte irrompe nella normalità e ne cambia i codici, i confini, la sostanza. “Non esistono regole su come affrontare un lutto – ha commentato Hoogendoorn – Ciò che resta è viaggiare attraverso il tempo e lo spazio. Un viaggio attraverso il vuoto, spogliato di tutte le cose irrilevanti”.

04 Settembre 2014

Venezia 71

Venezia 71

Segnalazione ‘Cinema for Unicef’ a ‘Beasts of No Nation’

"Una pellicola schietta e a tratti brutale - si legge nella motivazione - che proietta lo spettatore in un dramma spesso ignorato: quello dei bambini soldato, derubati della propria infanzia e umanità"

Venezia 71

Una precisazione di Francesca Cima sui grandi festival italiani

"Non è assolutamente un mio pensiero che non ci si possa permettere in Italia due grandi Festival Internazionali come quelli di Venezia e di Roma. Anzi credo proprio che la moltiplicazione porti a un arricchimento. Ma è chiaro che una riflessione sulla valorizzazione e sulla diversa caratterizzazione degli appuntamenti cinematografici internazionali in Italia sia doverosa. È necessario fare sistema ed esprimere quali sono le necessità di settore al fine di valorizzare il cinema a livello internazionale"

Venezia 71

Morte a Venezia?

“Non possiamo permetterci di far morire Venezia. E mi chiedo se possiamo davvero permetterci due grandi festival internazionali in Italia. Non ce l’ho con il Festival di Roma, a cui auguro ogni bene, ma una riflessione è d’obbligo”. Francesca Cima lancia la provocazione. L’occasione è il tradizionale dibattito organizzato dal Sncci alla Casa del Cinema. A metà strada tra la 71° Mostra, che si è conclusa da poche settimane, e il 9° Festival di Roma, che proprio lunedì prossimo annuncerà il suo programma all'Auditorium, gli addetti ai lavori lasciano trapelare un certo pessimismo. Stemperato solo dalla indubbia soddisfazione degli autori, da Francesco Munzi e Saverio Costanzo a Ivano De Matteo, che al Lido hanno trovato un ottimo trampolino
Una precisazione di Francesca Cima

Venezia 71

Munzi e Costanzo all’incontro post-Venezia del Sncci

I due registi tra i protagonisti della 71a Mostra che prenderanno parte al dibattito organizzato dai critici alla Casa del Cinema il 25 settembre


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