BERLINO – L’omaggio a Bernardo Bertolucci, che riceverà il Premio Mayahuel per il suo straordinario contributo al cinema mondiale e sarà oggetto di una grande retrospettiva. E quello dedicato a Bruno Bozzetto, creatore di personaggi mitici come il Signor Rossi, candidato all’Oscar nel 1991. Ma anche una panoramica di cinema italiano contemporaneo con 34 titoli tra fiction e documentario del triennio 2012-2014. In programma autori come Edoardo Winspeare, i fratelli Taviani, Daniele Vicari, Sabina Guzzanti, Marco Bellocchio, Ferzan Ozpetek, Paolo Virzì, Mario Martone, Giuseppe Tornatore e Luca Guadagnino, coinvolto anche nella giuria internazionale. Infine un’opera prima italiana parteciperà alla sezione competitiva riservata ai film con tematica GLBT, ma questo titolo sarà annunciato tra pochi giorni.
Il Festival internazionale di Guadalajara (6-15 marzo) ospiterà nella sua trentesima edizione, una forte presenza italiana nell’ambito delle iniziative previste per il 2015 – Anno dell’Italia in America Latina, e grazie a un progetto realizzato da ICE Agenzia, Istituto Luce Cinecittà e ANICA con Mibact, Ministero dello Sviluppo Economico e con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri.
A presentarlo, oggi a Berlino, i rappresentanti del cinema italiano e quelli del festival messicano, che è uno dei più importanti appuntamenti dell’America Latina, vera miniera di cinema. Il direttore artistico Ivan Trujillo Bolio ha ricordato come il nostro cinema italiano abbia influenzato molti registi del suo paese, a partire dalla passione per le dive del muto. Giusto un secolo fa Assunta Spina di e con Francesca Bertini veniva proiettato nelle sale cinematografiche del Messico in piena rivoluzione, oggi una versione restaurata di quell’opera viene riproposta a cura della Cineteca di Bologna con l’accompagnamento musicale dal vivo.
“La presenza del cinema italiano in Messico va a ondate – ha detto ancora Trujillo – è stato a più riprese molto popolare, ma ai giorni nostri sono poche le pellicole distribuite tra cui La grande bellezza di Sorrentino, Il capitale umano di Paolo Virzì, Che strano chiamarsi Federico di Scola e Cesare deve morire dei Taviani”.
“Proprio per questo iniziative simili – ha rilevato Nicola Borrelli, DG Cinema del MiBACT, sono fondamentali. Anche perché consentono incontri tra produttori e autorità italiane e messicane”. E Borrelli ha ricordato che l’accordo di coproduzione tra i due paesi va aggiornato. Per Roberto Cicutto, ad e presidente dell’Istituto Luce Cinecittà, “queste partnership sono frutto di anni di lavoro insieme, come è avvenuto negli Stati Uniti e in Russia o a Buenos Aires. Abbiamo creato un sistema e questo è l’unico modo per rendere forte il cinema italiano. Presto ci sarà un’analoga iniziativa in Brasile”.
Per Fabio Corsi dell’ICE “il Messico è un mercato strategico” e infatti l’industry sarà impegnata con stand e iniziative nel mercato di Guadalajara in collaborazione con le Film Commission, con l’associazione Doc/It e con l’Unefa. Il 10 marzo è previsto un incontro per presentare il sistema italiano di sostegno alla produzione. E l’Italia parteciperà anche al Coproduction Forum con il progetto The Whale di Andrea Pallaoro, coprodotto da Andrea Stucovitz. A sostegno dell’iniziativa si sono espressi anche Maria Giuseppina Troccoli, direttore coproduzione, distribuzione, esercizio e industrie tecniche MiBACT e Roberto Stabile, responsabile relazioni internazionali dell’Anica
Cristina Cassano di Istituto Luce Cinecittà ha infine ricordato che verranno pubblicati tre libri, naturalmente in spagnolo. L’ormai classico Il gusto del cinema italiano di Laura Delli Colli, manuale di cucina ispirato ai tanti film dove il cibo è componente fondamentale, un quaderno dedicato a Bertolucci e un volume su Bruno Bozzetto.
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