VENEZIA. Quattro cittadini europei, tre uomini e una donna originari di Portogallo, Italia, Francia e Germania, colti in un momento fatale delle proprie esistenze, una svolta del destino. I loro nomi: Pedro Passos Coelho, Silvio Berlusconi, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel. Sono i protagonisti di Redemption, il film breve presentato oggi nel Fuori concorso della Mostra, di Miguel Gomes, regista rivelazione di Tabu, premio Fipresci a Berlino 2012, particolarmente seguito in Francia e Germania e omaggiato da retrospettive a Torino, al Bafici e alla Viennale.
Redemption, presentato in abbinata con Con il fiato sospeso di Costanza Quatriglio (e distribuiti entrambi da Luce-Cinecittà) dopo Venezia sarà anche a Toronto. Quattro ‘finzioni’, quattro vite immaginarie che trasfigurano i leader continentali alle prese con una svolta decisiva nella loro esistenza e con confessioni intime, attraverso un suggestivo montaggio di immagini di archivi provenienti dai paesi d’origine, e a testi poetici recitati da voci fuori campo.
Coelho, il primo ministro portoghese, scrive da bambino ai genitori lontani sullo stato di debolezza e di tristezza del suo paese. Sarkozy confessa alla giovane figlia l’incapacità di essere un padre presente e partecipe. La cancelliera tedesca rivive le sue nozze, nel ’75, nell’ultimo struggente episodio, non riuscendo a nascondere la tenerezza per la vita nella RDT e l’ossessione per un’aria di ‘quel fascista di Wagner’. Infine Silvio Berlusconi, nel secondo episodio del film, torna con la memoria al suo primo amore, e a un gesto che solo 3 o 4 compagni di quarta elementare possono ricordare.
‘Tutti i testi sono frutto dell’immaginazione degli autori’ – lo stesso Gomes e Mariana Ricardo – si legge in didascalia alla fine del film. Che si pone però come una riflessione forte sul rapporto tra dimensione privata e politica, attraverso l’unione di testi poetici in forma di diario e brani di film, immagini di archivi pubblici e privati – alcune straordinarie – super 8 domestici.
Un gioco sulla memoria in cui i leader sono messi alla stregua di comuni cittadini, con ansie, sogni, traumi personali, in una momentanea democrazia dei sentimenti e una riappropriazione del privato che sempre più nel tempo si è confuso con le cronache dei rappresentanti pubblici.
Una sfida di cinema di documenti e invenzione, che vede un team di coproduttori di Portogallo, Francia, Germania, (tra cui Arte), e per l’Italia la Okta Film con HFILMS, la collaborazione di Fuori Orario, e Luce-Cinecittà, che distribuisce anche il film per l’Italia oltre a dare immagini dal suo Archivio Storico.
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