Dopo aver messo in scena un travolgente spettacolo di spogliarello maschile (The Full Monty) e un rocambolesco tentativo di evasione (Lucky Break), il regista inglese Peter Cattaneo si rivolge ora ad un pubblico di bambini e ragazzi con una favola sul riscatto e sulle dinamiche sociali.
Opal Dream, presentato in anteprima al KinderFilmFest, è la storia della redenzione di una famiglia e di un’intera comunità attraverso la credenza dei bambini nell’invisibile e nel magico. Tratto dal romanzo di esordio di Ben Rice “Pobby e Dingan” (vincitore del Premio Somerset Maugham nel 2001 e pubblicato da Rizzoli) il film narra la storia dei due amici immaginari (Pobby e Dingan) di Kellyanne, una bambina che vive con la sua famiglia a Lightning Ridge, la capitale australiana delle miniere di opale. Tutti in verità vivono in questa città nella speranza di trovare la pietra che cambierà loro l’esistenza. Un giorno la bimba affida i suoi amici al padre che lavora in miniera, ma le due creature non tornano più. Kellyanne è convinta che siano morti e non si dà pace. Invano il fratello Ashmol cerca di convincerla che ciò che non è mai esistito non può morire. Alla fine, nel tentativo di ridare serenità alla sorella, Ashmol coinvolge tutto il paese nella ricerca dei due magici amici che vengono trovati morti nella miniera. A questo punto l’intera comunità, inizialmente ostile, si stringe attorno alla famiglia di Kellyanne perché i veri pazzi sono coloro, come recita il romanzo, “che non sanno cosa significa credere in qualcosa che non si vede o continuare a cercare qualcosa di paurosamente difficile da trovare”.
“Anche se raccontata attraverso gli occhi di un ragazzo di undici anni, non considero Opal Dream un film esclusivamente per ragazzi – dichiara Peter Cattaneo – le tematiche della fede e del superamento della perdita sono in realtà molto mature. Così come tutte le storie sui riti di passaggio, da La vita è bella di Roberto Benigni a La ragazza delle balene di Niki Caro, il film parla ai bambini quanto agli adulti. Attraverso Ashmol – continua il regista – lo spettatore viene proiettato in un mondo singolare ed è trasportato in uno straordinario viaggio dal cinismo alla speranza”.
Per il mercato europeo la pellicola è stata acquistata dalla Indie Circle, consorzio di cinque distributori europei indipendenti con sede a Parigi che riunisce le società Lucky Red (Italia), Frenetic Films (Svizzera), Haut et Court (Francia), Cinéart (Belgio) e A-Film Distribution (Olanda).
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