Completata la lista dei film che parteciperanno alla 64ma Berlinale.
Ecco l’elenco delle pellicole che si vanno ad aggiungere a quelle precedentemente annunciate:
Bai Ri Yan Huo (Black Coal, Thin Ice) – Cina – di Yinan Diao
Boyhood – USA – di Richard Linklater
Chiisai Ouchi (The Little House) – Giappone – di Yoji Yamada
Historia del miedo (History of Fear) – Argentina / Uruguay / Germania / Francia – di Benjamin Naishtat
Jack – Germania – di Edward Berger
Kraftidioten (In Order of Disappearance) – Norvegia – di Hans Petter Moland
Kreuzweg (Stations of the Cross) – Germania – di Dietrich Brüggemann
La belle et la bête (Beauty and the Beast) – Francia/Germania – di Christophe Gans (fuori concorso)
La tercera orilla (The Third Side of the River) – Argentina/Germania/Olanda – di Celina Murga
La voie de l‘ennemi (Two Men in Town) – Francia/Algeria/USA/Belgio di Rachid Bouchareb
Macondo – Austria – di Sudabeh Mortezai
Praia do Futuro – Brasile/Germania – di Karim Aïnouz
Tui Na (Blind Massage) – Cina/Francia – di Ye Lou
Wu Ren Qu (No Man’s Land) – Cina – di Hao Ning
Zwischen Welten (Inbetween Worlds) – Germania – di Feo Aladag
Alla prossima edizione della Berlinale, 5-15 febbraio 2015, sarà presentata una retrospettiva dei film del regista, a cui il festival renderà omaggio. lo ha annunciato il direttore Dieter Kosslick
Prende il posto della storica manager Beki Probst, che assume l'incarico di presidente di EFM e affiancherà il nuovo direttore
Sarà la Satine Film a distribuire in Italia due delle pellicole vincitrici all’ultimo Festival di Berlino: Kreuzweg di Dietrich Brüggeman - Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura e Premio della Giuria Ecumenica - e Difret, film dell'etiope Zeresenay Mehari coprodotto da Angelina Jolie, già vincitore del Sundance, che si è aggiudicato il premio del pubblico nella sezione Panorama
L'Orso d'oro e l’Orso d’argento per l’interpretazione maschile vanno al fosco noir Black coal, thin ice di Diao Yinan insieme al premio per il miglior contributo tecnico alla fotografia di Tui na di Lou Ye. Un trionfo cinese a conferma della forte presenza al mercato di questa cinematografia. Importante anche l’affermazione del cinema indipendente Usa che ha visto andare il Grand Jury Prize a Wes Anderson per il godibilissimo The Grand Budapest Hotel. Il talentuoso regista ha inviato un messaggio nel suo stile: “Qualche anno fa a Venezia ho ricevuto il leoncino, a Cannes mi hanno dato la Palme de chocolat, che tengo ancora incartata nel cellophane, finalmente un premio a grandezza naturale, sono veramente contento”. Delude il premio per la regia a Richard Linklater che avrebbe meritato di più