Dopo l’appello alla pace pubblicato nei primi giorni dell’invasione in Ucraina, il Festival di Berlino torna a esprimersi in una nota ufficiale e precisa la propria posizione riguardo il boicottaggio dei registi di provenienza russa, distinguendo la voce degli artisti, che va sempre tutelata, dal ruolo delle istituzioni che, in questo caso, meritano di essere aspramente criticate.
La nota, infatti, inizia condannando fermamente la guerra di aggressione della Russia, che viola il diritto internazionale, ed esprime la sua solidarietà al popolo ucraino e a tutti coloro che si battono contro questa guerra. “Ma i festival cinematografici sono luoghi in cui artisti di tutto il mondo, indipendentemente dal loro paese, possono mostrare il proprio lavoro ed entrare in dialogo. È solo in spazi di riflessione aperti e creativi che la cultura (cinematografica) può continuare a svilupparsi”.
“Anche di fronte alla criminale guerra di aggressione russa, quindi, non può essere intenzione escludere dalla Berlinale cineasti o operatori culturali in base alla loro nazionalità, né isolarli. Troppo spesso – prosegue la nota – sono proprio le loro opere a veicolare critiche ai rispettivi regimi. Di conseguenza, la Berlinale prende una posizione netta contro un boicottaggio generale delle opere culturali sulla base della loro origine, poiché ciò sopprimerebbe anche molte voci critiche. E il mondo ha bisogno di quelle voci critiche. Diversa è l’esclusione delle istituzioni statali ufficiali e, in questo caso, delle istituzioni o delegazioni russe, nonché degli attori di sostegno del regime, dalla partecipazione alla Berlinale fintanto che il governo russo sta conducendo questa guerra crudele contro l’Ucraina”.
“Il Festival Internazionale del Cinema di Berlino spera in una fine anticipata dell’aggressione russa e della pace per l’Ucraina”, conclude la nota.
La fabbrica dei sogni sceglie ancora di sostenere e di contribuire all’aiuto della popolazione dell’Ucraina, in special modo dei suoi bambini, tramite l’associazione Save the Children, che nelle terribili settimane dall’inizio della guerra sta lavorando sul campo per fornire beni necessari e salvare vite innocenti
Il regista ucraino sarà presente alla retrospettiva organizzata il 21 e il 22 aprile dalla Cineteca di Bologna. Il suo ultimo film The Natural History of Destruction è nella selezione ufficiale del 75esimo Festival di Cannes
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema di Torino, grazie al sostegno dell’European Cultural Foundation, propone alla città il progetto “Cinema per l'Ucraina”: una rassegna cinematografica che si articola in sei appuntamenti ogni giovedì sera, dal 14 aprile al 19 maggio 2022
Il direttore di Giffoni Film Festival, Claudio Gubitosi, scrive una lettera aperta al regista russo, di cui riportiamo integralmente il testo: "Sei chiamato a realizzare un nuovo film - si legge nel testo - Sole salvatore, perché dalla Russia possa arrivare, finalmente, un raggio di pace"