Bergonzoni: abbiamo girato uno spettacolo senza capovolgerlo

Non è la prima volta al cinema per Alessandro Bergonzoni, autore e attore teatrale che si esprime attraverso l’assurdo comico, il rifiuto del reale e la grande capacità, giocando, con il linguaggio di creare situazioni paradossali e surreali. E’ stato direttore del circo nel Pinocchio di Roberto Benigni (2001) e mago Festone nel film progetto Quijote di Mimmo Paladino (2006). Ora l’artista bolognese sperimenta il grande schermo per un suo spettacolo Urge messo in scena nel 2010, che ha conosciuto 200 repliche e qualche sconfinamento svizzero, tedesco e spagnolo.
“Abbiamo girato uno spettacolo senza capovolgerlo: Urge al cinema. E niente è per caso… Un’operazione tra metafisico e meta comico” dice Bergonzoni del film da lui iscritto e interpretato con la regia di Riccardo Rodolfi, in sala dal 3 marzo con EXIT Media.

Urge è un monologo che combatte artisticamente e civilmente le vacuità e le “metastasi culturali” della società di massa. Attraverso un profondo lavoro sulla voce e sul pensiero, sulla scrittura e sul corpo, Bergonzoni ci fa viaggiare attraverso i suoi temi più cari, l’altro, l’oltre, il rimbalzo della norma, il gioco di specchi, e ci incita a fare voto di “vastità”. Ma cosa è la “vastità”? Questa è la domanda che Bergonzoni pone allo spettatore.

“Abbiamo deciso di riprendere lo spettacolo, con macchine digitali ad alta definizione, e trasferirlo di peso al cinema. E qui sta il bello – spiega il regista Rodolfi – Ovvero ci siamo accorti strada facendo che Urge mutava sotto le inquadrature delle camere, si trasformava nell’uso dei primi piani stretti, nelle sfumature attoriali viste da punti di vista impossibili in teatro. In poche parole ci trovavamo sì lo spettacolo che conoscevamo a memoria ma nello stesso tempo durante le riprese lo vedevamo, anche noi, sotto aspetti inediti e artisticamente imprevisti. Le camere non solo filmavano Urge ma lo facevano diventare altro. E questo altro è ‘Urge il Film’”.