In uscita nazionale oggi, 6 marzo, con Luce-Cinecittà, Felice chi è diverso, il nuovo film doc di Gianni Amelio conferma nelle recensioni odierne l’ottima accoglienza ricevuta dopo il Festival di Berlino.
‘La Repubblica’ con Paolo D’Agostini gli dedica la recensione d’apertura “La diversità non è uno slogan o un feticcio… ma individuale percorso, identità sofferta, presa di coscienza…, raggiunto equilibrio contando sulle proprie forze”.
Sul ‘Corriere della Sera’ Maurizio Porro scrive che “il film si rivela utilissimo a un Paese che rimanda sempre le conquiste civili” (voto: 8).
Per Alberto Crespi su ‘l’Unità’ “Amelio ha realizzato il suo film più libero e forse più sentito. Da vedere”.
“Una storia d’Italia sorprendente” e “una storia ‘invisibile’ che appartiene a tutti” commentano Silvana Silvestri sul ‘manifesto’ e Fabio Ferzetti sul ‘Messaggero’.
E per Alessandra Levantesi Kezich, su ‘La Stampa’, “è straordinario il modo in cui riesce a coniugare leggerezza e gravità”.
Impegnato in questi giorni nel tour promozionale del film, Amelio ha presentato ieri Felice chi è diverso alla Cineteca di Bologna, in una sala sold out e con molti giovani, e sarà venerdì 7 marzo a Torino, al cinema Massimo, insieme al direttore del Museo del Cinema Alberto Barbera e sabato 8 marzo a Milano, al cinema Mexico.
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