CANNES – Saranno Valerio Mastandrea e Bérénice Bejo i protagonisti di Fai bei sogni, il film che Marco Bellocchio sta preparando a partire dal romanzo autobiografico omonimo di Massimo Gramellini, che ha ottenuto un grande successo di vendite. L’attrice francese – candidata all’Oscar per The Artist (diretto dal marito Michel Hazanavicius) e premiata come miglior attrice a Cannes 2013 per Il passato – interpreterà la compagna di un uomo (Mastandrea) impegnato a superare il trauma della perdita della madre, scomparsa quando lui aveva solo nove anni. Prodotto da Ibc Movie di Beppe Caschetto, Kavac Film di Bellocchio, AdVitam e da Rai Cinema, Fai bei sogni ha battuto il primo ciak a Torino in questo mese di maggio e ha nel cast anche Fabrizio Gifuni, Guido Caprino e Barbara Ronchi. Le vendite internazionali del film sono gestite dalla tedesca Match Factory. Fai bei sogni si avvale anche del sostegno del Mibact, Film Commission Torino Piemonte e Fip.
Il quotidiano francese dedica un articolo al disappunto degli italiani per il mancato premio al festival: "Forse è mancata una lobby organizzata"
"Dà l'idea di un Paese che funziona". "L'ulteriore dimostrazione che l'unione delle forze può veramente andare incontro alle esigenze di ogni categoria del cinema italiano".Sono solo alcuni dei commenti sul nuovo spazio del cinema italiano a Cannes, per la prima volta allestito nell'Hotel Majestic, con una terrazza che affacciava sulla Montée des Marches, due sale per le attività professionali e l'ormai famoso ingresso con il tunnel caleidoscopico. E' stato visitato da circa 3mila persone, di cui oltre il 50% stranieri. Sul finale, presente anche il ministro Franceschini."Tutto ciò è stato realizzato con una spesa leggermente superiore a quella che sostenevamo gli anni scorsi per avere il solo spazio sulla spiaggia nel Village International", spiega Giancarlo Di Gregorio
Roberto Cicutto, amministratore delegato di Istituto Luce Cinecittà, commenta il contestato palmarès di questa edizione del festival. "Sulle decisioni delle giurie è inutile soffermarci. Si può condividerle o meno ma pretendere di sapere come dovrebbero comportarsi e' da ingenui. Dobbiamo essere soddisfatti che nell’edizione appena finita il cinema italiano e in generale l’industria audiovisiva si è presentata più compatta, con nuovi strumenti per la promozione e l’attrazione di investimenti e soprattutto con un’offerta di film pieni di talento e molto diversi tra loro. Vorrei però segnalare alcuni cambiamenti significativi nel DNA del Festival più importante del mondo"
Rossy De Palma si lascia andare a qualche confidenza sul lavoro dei giurati: "Abbiamo pianto tutti con il film di Moretti, ma volevamo premiare la novità di linguaggio"