LOCARNO. Beckett non ha nulla a che vedere con il grande drammaturgo, o forse sì. Nel film di Ferdinando Cito Filomarino, che inaugura il Festival del cinema di Locarno e che porta questo titolo, Beckett è il protagonista, un turista americano di colore che è in vacanza con la sua fidanzata in Grecia. Lei è simpatica, imprevedibile, divertente e lui le va a ruota con piacere, contento di farsi trascinare nelle sue improvvisate. Poi però succede l’imponderabile: un incidente stradale, il flash di un ricordo, un poliziotto molto curioso e la necessità di elaborare un lutto, Ma di tempo ne resta poco, perché come in un film di Hitchcock il protagonista si trova trascinato a forza in una storia che non gli appartiene e che ha a che vedere con la situazione politica in Grecia, ma anche con la mafia e i suoi ricatti. E così l’uomo tranquillo, l’americano pacifico e leggermente sovrappeso si trova trascinato in una vicenda nella quale sarà solo contro tutti e non potrà fidarsi di nessuno.
Un thriller d’azione nel quale echeggia il cinema di impegno civile degli anni ’70, come conferma lo stesso regista: “Io ho sempre amato film come I tre giorni del condor. Nonostante non sia americano, trovo che oggi ci sia un atteggiamento molto simile nei confronti dell’establishment. Poi, dovendo girare in Grecia, non poteva mancare un riferimento al cinema del grande Costa-Gavras. Di lui mi piace soprattutto Missing, un film tutto basato su ciò che succede a un tranquillo cittadino quando entra suo malgrado in un gioco più grande di lui. Non ho avuto esitazioni nell’accettare di girare un film di genere, perché credo sia un’ottima scuola per imparare il mestiere. Quando devi dirigere un set nel quale si parlano sei lingue diverse, il mestiere lo impari di sicuro”.
E ha scelto John David Washington come protagonista perché poteva impersonare l’uomo qualunque, il vicino della porta accanto? “Proprio così. lo avevo visto in due film, in BlacKkKlansman, diretto da Spike Lee e poi in Monsters and Men, di Reinaldo Marcus Green. Ho pensato che fosse l’attore giusto per il personaggio che volevo io: un pigro che però all’occorrenza sapesse tirare fuori il coraggio che aveva dentro. E devo dire che in questa operazione mi è davvero venuto dietro, è stato fantastico”.
Dal canto suo, il figlio d’arte John David Washington è altrettanto soddisfatto: “È stato un ruolo faticoso, abbiamo però girato in luoghi meravigliosi e abbiamo subito avuto il pieno appoggio delle gente del luogo, è capitato un sacco di volte che alla fine delle scene ci applaudissero, noi non eravamo abituati. Io non sapevo un bel niente di quanto stava accadendo in Grecia, quello scontro sociale così duro non mi era mai arrivato alle orecchie. Stando tanto tempo in Grecia, però ho capito perché quel popolo è capace di tanto entusiasmo, di quel coraggio che questa storia sa raccontare. Per quanto riguarda Il personaggio ho dovuto dare vita a un uomo normale, uno che impara ad usare il suo fisico senza per questo diventare un supereroe tipo Marvel. È un uomo che viene messo con le spalle al muro, e che è inadatto alle situazioni che si trova a vivere, ma proprio per questo a un certo punto trova dentro di sé risorse inaspettate. È stato faticoso, ma mi è servito molto per sentirmi più maturo come attore. Inoltre questo film mi ha consentito di apprezzare ancora di più una delle cose che amo in questo mestiere, ovvero viaggiare”.
Beckett ha tra i suoi produttori Luca Guadagnino, è stato prodotto da Netflix e sarà tra poco disponibile sulla piattaforma. “Ho cercato di fare un film che fosse di genere e che al tempo stesso fosse rappresentativo del mio pensiero – sottolinea Cito Filomarino – Ho girato in Epiro, in quelle terre che un maestro come Theo Angelopoulos ha saputo filmare in modo indimenticabile. Non le ho scelte per un caso. Penso che ci sia la possibilità di coniugare cinema divertente e impegno civile, così come di rispettare i passaggi obbligati di un genere e al tempo stesso cercare delle soluzioni visive non banali. È questo il cinema che mi piace, è questa la strada che intendo percorrere”.
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