Battiston in ‘Pizza e datteri’. Produce Adriana Chiesa

La distributrice internazionale ha presentato all'EFM le opportunità del sistema camerale del Veneto e della Regione e a sostegno della produzione. Primo esperimento il film di Fariborz Kamkari


BERLINO. “Non è più questione di efficacia dei festival, di numero di territori in cui si vende un film, di cifre: siamo nel bel mezzo di una rivoluzione epocale scatenata dalla crisi, dai cambiamenti nello sfruttamento dei diritti e dall’evoluzione dei supporti”. È per questa ragione che Adriana Chiesa, titolare della società di distribuzione internazionale Adriana Chiesa Enterprises, accanto all’attività principale in cui è veterana, sta puntando molto sulle co-produzioni e su nuove strategie.

All’European Film Market della Berlinale ha presentato infatti, insieme alla Regione Veneto e Unioncamere del Veneto il “sistema veneto del cinema” e le opportunità previste dalla Regione e dal sistema camerale del Veneto a sostegno della produzione cinematografica sul territorio.
Le istituzioni della regione hanno infatti avviato una collaborazione finalizzata alla promozione della conoscenza dei fondi pubblici e privati a sostegno della produzione cinematografica, dei servizi offerti dalle Film Commission per il rilascio di autorizzazioni, per la ricerca di location, imprese e professionisti del settore cinematografico veneto.
“Si mettono insieme società private e istituzioni – spiega Adriana Chiesa – per incentivare le riprese nella regione con maestranze locali e ottenere gli investimenti delle aziende, che a loro volta hanno un ritorno in visibilità dei loro prodotti commerciali. L’obiettivo è trasformare la zona in ‘Venice Region Ideal Set'”.
Tutto è nato dalla produzione, realizzata da Adriana Chiesa Enterprises, del film Pizza e datteri, girato a Venezia tra il Lido e il Ghetto, le Zattere e la Giudecca, diretto da Fariborz Kamkari (I fiori di Kirkuk) e interpretato, tra gli altri, da Giuseppe Battiston. Il film, che ha un budget di due milioni di euro ed è ora in post-produzione, sarà pronto tra 3-4 mesi, in tempo per un’eventuale partecipazione alla Mostra di Venezia.

Intanto al Martin Gropius Bau Adriana Chiesa ha registrato un grande interesse per Anita B. di Roberto Faenza – “puntato” in particolare da Brasile, Messico, Giappone, Francia e Portogallo – e per La prima neve di Andrea Segre. E ha in lavorazione un documentario sul direttore della fotografia Carlo Di Palma, Acqua e zucchero, composto da oltre 50 interviste a personaggi come Woody Allen, Mira Nair, Wim Wenders e Ken Loach.

La produzione, dunque, come alternativa necessaria per la sopravvivenza in un settore dove “le nostre società non si possono più reggere sulla vendita di pochi film e puntare su mercati in cui i potenziali clienti arrivano sapendo già tutto grazie al web. E in un mercato dove i paesi europei hanno dati di vendita e prezzi in crollo, mentre in Brasile esistono dei supporti alla distribuzione di 25mila dollari a chi fa uscire un film brasiliano sul suo territorio, o di 40mila per le spese di promozione”.

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