Battista: attenzione a quel Vallanzasca così ‘fico’

“Oramai il crimine strappato alla cronaca nera e consegnato ai colori abbacinanti di un film è diventato una tendenza irresistibile. Al cinema la tragedia perde consistenza e diventa spettacolo e avventura”.
Così Pierluigi Battista, sul ‘Corriere della Sera’, commenta l’inizio delle riprese a Milano del film sul bandito Renato Vallanzasca, Il fiore del male, diretto da Michele Placido e interpretato da Kim Rossi Stuart.

“E chissà quanti giovani spettatori troveranno irresistibilmente ‘fico’ – continua il giornalista – quel Rossi Stuart che distribuisce violenza e morte ma che sarà redento grazie alla gradevolezza dell’aspetto, alla prestanza del suo fisico, al sogno che si leggerà nello sguardo e nei suoi begli occhi.”
“Del resto il ‘bel René’ Vallanzasca è bello per definizione. Da sempre la letteratura e l’immaginazione avvertono il fascino del male”, continua Battista citando una serie di “bei farabutti” protagonisti non solo delle recenti uscite cinematografiche (dal Johnny Depp di Nemico pubblico al Denzel Washington di American Gangster, passando per Riccardo Scamarcio ne La prima linea e lo stesso Rossi Stuart in Romanzo criminale), ma anche dei classici della letteratura (l’affascinante Satana di Milton, il Jean Valjean de ‘I miserabili’, l’Heathcliff di ‘Cime tempestose’).

Ieri, Placido aveva tenuto a specificare al ‘Corriere della Sera’ di non aver ricevuto finanziamenti dal MiBAC e di essere lontano da qualsiasi tendenza assolutoria del “Bel René”, strutturando piuttosto il film come un classico gangster-movie.