Affollatissima proiezione per le scuole ad Alice nella città per El Número Nueve – Gabriel Batistuta, documentario sulla leggenda del calcio presentato come Evento Speciale alla 17° edizione della manifestazione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma. Prodotto da SenseMedia, scritto e diretto da Pablo Benedetti, il doc racconta la vita e la carriera del calciatore, dagli albori alla consacrazione del mito, ed è lo stesso protagonista ad accompagnare lo spettatore lungo un filo conduttore permeato di ricordi e aneddoti mai svelati.
Un quadro intimista, uno sguardo sincero volto a mettere in luce ogni segreto, ogni retroscena capace di chiarire ancora più a fondo i caratteri della sua persona, dell’uomo che per tutti, da sempre, si cela dietro un memorabile numero 9.
In conferenza il calciatore si racconta: “Mi sono nascosto per tanti anni, per proteggere me stesso e la mia famiglia, i bambini soprattutto. Ho quattro figli adolescenti e faticano a trovare la loro strada, così volevo raccontargli come ho trovato la mia. In maniera semplice, per la verità. A 18 anni mi sono immaginato a 50, volevo una famiglia, una casa, una macchina. Ho capito che il calcio poteva darmi l’opportunità di avere quello che volevo, e mi sono impegnato. Certo ho lavorato parecchio, rispetto ad altri calciatori che inseguivo, e che lo facevano dalla nascita, come Messi o Maradona. Loro il calcio ce l’avevano nel sangue, era un destino. Io di calcio, a parte calciare, non sapevo niente. Ma forse è per questo che mi hanno voluto bene. Sono stato uno normale, trasparente, che andava a lavorare tutti i giorni. Come un impiegato che timbra il cartellino, oppure un muratore che alza il cemento, o un medico che deve studiare per fare carriera. Insomma, come tutti. E volevo che i giovani lo sapessero. Ci vedono in copertina, oppure su belle macchine, ma non vedono che c’è dietro. Non vedono quando ti fa male la caviglia e giochi lo stesso, o quando devi lasciare la famiglia. Sono fortunato perché anche se sono sparito per un bel pezzo, i tempi cambiano, i personaggi in tv ruotano, ma ancora capisco che la gente mi vuole bene. Mio padre mi diceva ‘quando segni penseranno tutti che sei più bello e più alto, mentre quando sbagli nemmeno ti saluteranno’. Il calciatore lavora per sé stesso ma anche per i tifosi. Se sbaglio so che loro stanno male. Ma capiscono anche che non sempre le cose vengono come le avevi pensate. Fosse per me farei tre gol a partita, ma magari c’è un altro che vuole lo stesso obiettivo ed è più forte di me. L’importante è rialzarsi sempre”.
Tra gli altri appuntamenti della giornata è da segnalare Don’t Forget to Breathe di Martin Turk, storia di Klemen, quindicenne abituato alla costante presenza del fratello maggiore, la cui routine cambia nel momento in cui il fratello si innamora di una ragazza. “Volevo mostrare questa difficile ma impetuosa fase della vita – dice il regista – segnata da un drammatico caos, da impulsi irrazionali, da un’arroganza impetuosa e dall’ansia di lasciar andare la propria infanzia, unita a una rinnovata e potente attrazione verso il sesso opposto, con tutte le inevitabili esperienze che spongono un bambino a raggiungere il mondo degli adulti”.
Ci sono poi Stay Still, film drammatico diretto da Elisa Mishto che segue la rivoluzione attuata da due giovani donne, Julie e Agnes, all’interno della clinica psichiatrica dove Agnes lavora come infermiera, Taro the Fool, pellicola di Tatsushi Ohmori, su un ragazzo che non ha mai frequentato la scuola ed è stato fondamentalmente lasciato da solo dalle figure adulte attorno a lui, con il risultato di aver sviluppato abitudini quasi selvatiche, Adolescents, doc di Sébastien Lifshitz sugli anni della crescita di due migliori amiche per fotografare la Francia attorno alle loro vicende personali, e Famosa di Alessandra Mortelliti, su un ragazzo della Ciociaria, prossimo ai diciotto anni, incompreso e solitario, che desidera trasferirsi nella Capitale per poter realizzare il suo più grande sogno: diventare un ballerino. Con tenacia e grande forza di volontà, Rocco riuscirà ad intraprendere il tanto agognato viaggio, ma la realtà che lo attende non sarà quella sperata e il suo sogno verrà ancora una volta messo alla prova. Attesissimo anche l’incontro con i Fratelli Dardenne.
TRAILER:
Parola al premio Oscar Ron Howard, regista di Pavarotti, documentario biografico in Selezione Ufficiale alla Festa di Roma 2019, stasera in prima serata su Rai Uno: materiale familiare inedito, interviste originali, tra cui a Nicoletta Mantovani, alle tre figlie e alla prima moglie, e a Bono Vox, un racconto franco e celebrativo, intimo e pubblico
Bilancio positivo per il festival dedicato ai ragazzi, che ha registrato un incremento del 29% alle biglietterie, 6000 biglietti in più rispetto al 2018. "Nel tempo siamo riusciti a costruire un rapporto diretto e autentico con tutto il pubblico, partendo dalle scuole, fino ad arrivare agli accreditati e alla critica". Così dichiarano i direttori Fabia Bettini e Gianluca Giannelli
Il premio è stato consegnato ai due registi belgi durante la 17ma edizione di Alice nella Città da Angela Prudenzi, Francesca Rettondini e Cristina Scognamillo
CECCHI GORI - Una Famiglia Italiana: dopo la mostra fotografica, la Festa ospita il documentario, per la regia a quattro mani di Simone Isola e Marco Spagnoli, prodotto da Giuseppe Lepore per Bielle Re, che ha curato la realizzazione dell’intero progetto dedicato alla dinastia che ha fatto grande parte del cinema italiano