Barbera: “Riaprire le sale al 100%”

Un +60% di presenze rispetto allo scorso anno, registrato a metà festival. I sistemi anti-Covid funzionano. E ora si pensa a rilanciare la visione in sala


VENEZIA – Un +60% di presenze rispetto allo scorso anno, registrato a metà festival. Sono 23.713 i biglietti venduti (erano 13.162 nel 2020 e 28.741 nel 2019); 676 gli abbonamenti venduti, 9.800 gli accrediti distribuiti di cui 1.175 per la stampa italiana e 700 per la stampa estera.

Al tradizionale incontro con i giornalisti dopo il primo weekend affollatissimo, il direttore Alberto Barbera e il presidente della Biennale Roberto Cicutto, diffondono i dati e rispondono alle domande del cronisti. Per Cicutto “le misure anti-Covid hanno funzionato, il 90% degli accreditati aveva il green pass e un 10% si è sottoposto a tampone ogni 48 ore”. Finora su 2000 controlli effettuati, ci sono stati 5 falsi positivi e un sesto caso per cui si attende il risultato del molecolare. “Ci aspettavamo problemi con i controlli – sottolinea Barbera – invece sono andati bene”. Meno bene ha funzionato Boxol, il famoso (o famigerato) sistema di prenotazione dei posti, che si è spesso impallato e ha richiesto qualche correzione in corso d’opera. “C’è stato un assalto alla diligenza, non ci aspettavamo tanto affollamento. La prenotazione è una misura da mantenere, ma bisogna lavorare a migliorare il sistema”, promette Cicutto. 

Uno dei temi caldi è il ritorno in sala del pubblico. “Speriamo che la Mostra sia di stimolo agli spettatori – riflette il direttore – dopo un anno e mezzo di visioni domestiche e con il boom delle piattaforme, che sono destinate a rimanere. Ma crediamo che il pubblico possa capire la bellezza di vedere i film in sala. L’esercizio è il segmento che ha sofferto maggiormente dalla pandemia, mentre la produzione non era così viva da almeno 30 anni, c’è voglia di investire nel futuro del cinema sia sui film che sulle serie”. E sulle uscite: “E’ normale che le uscite slittino a ottobre, perché tutti cercano le date migliori e per ora le sale sono ancora a posti contingentati”. E aggiunge: “E’ sbagliato penalizzare solo le sale, mentre stazioni, aeroporti e altri luoghi sono aperti al 100%. Il problema maggiore per la Mostra sono le limitazioni nella capienza delle sale. C’è stato un momento, confesso, nei giorni precedenti al decreto di fine luglio su green pass e tamponi in cui ho sperato nella riapertura senza contingentamento delle sale come in Francia: faccio fatica a comprendere perché non sia avvenuto”.  

Sui film italiani. “Non sono di più rispetto agli anni scorsi, a parte il record dei cinque film in concorso. E’ la qualità ad essere migliore del solito”. Riguardo alla presenza di registe: “Continuiamo a lavorare sul tema del 50/50, domani ci sarà un panel su questo e stiamo raccogliendo dati sia grazie alla Comunità Europea che alle associazioni che si battono per l’uguaglianza. Questo non può cambiare la situazione in termini immediati, perché le registe sono tuttora il 26% del totale e c’è un problema di accesso alla professione e di produzione che sta a monte del festival”. 

Venezia e gli Oscar. “Non ho mai pensato di costruire il programma in funzione dei premi, ma, certo, siamo felici che da qui siano usciti film andati agli Oscar come Joker, ci ha aiutato a ricostruire un ottimo rapporto con Hollywood, ma anche ad essere più attraenti verso piccoli Paesi che vedono nella Mostra una grande opportunità di visibilità”. Invece non c’è nell’aria l’apertura della competizione ufficiale alle serie televisive.   

Tra i punti affrontati anche le novità logistiche con l’ipotesi di una nuova struttura temporanea tipo Sala Giardino (c’è stato comunque un incremento di circa 1000 posti a disposizione) e l’obiettivo neutralità carbonica per contrastare il cambiamento climatico grazie a un Carbon Management Plan a cui il presidente Cicutto tiene molto.  

Tra le novità della prossima edizione, il rifacimento della Sala Perla e Perla 2 al Casinò, con una nuova sala conferenze. 

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06 Settembre 2021

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