Barbera lavora alla selezione. Marché virtuale a Cannes?

"Noi lavoriamo alla selezione come un'annata normale, per quanto consapevoli di quello che ci accade", dice il direttore della Mostra. E il Marché potrtebbe aver luogo in forma virtuale


In attesa di uno stop ufficiale del Festival di Cannes, si immaginano scenari futuri per il settore. La Mostra di Venezia, che si svolgerà dal 2 al 12 settembre, sembra al riparo dall’emergenza. “Noi lavoriamo alla selezione come un’annata normale, per quanto consapevoli di quello che ci accade. Da qui a settembre immaginiamo non solo per noi festival ma per il cinema e il mondo che il virus sia regredito”, dice all’ANSA il direttore Alberto Barbera. La selezione potrebbe essere ricca, magari con i titoli pronti per Cannes e costretti allo stop e sembra che molti produttori, per quanto Frémaux li stia tenendo in sospeso, si stiano già facendo avanti in questo senso.

Potrebbe Cannes cercare altre date estive? Teoricamente si, chiedendo al ‘governo’ dei festival, la Fiaf, ma un’approvazione di modifica sembrerebbe improbabile proprio per il trascinamento rovinoso su Venezia, Toronto e così via. Cannes 2020 allora è più probabile che salti un turno e si ripresenti nel 2021.

Il Marché du film (12-21 maggio) per il quale sono aperte da un po’ le iscrizioni, potrebbe aver luogo in forma virtuale perché i contatti già di fatto lo sono sulle piattaforme dei professionisti, i vari Cinando e Festival Scope dove già ora si accede per la visione dei distributori, mentre i contratti via mail sono una realtà da tempo. E se questo non accadrà c’è già pronto un piano B di cui parla oggi Deadline, raccontando che l’agenzia CAA di Hollywood guida l’iniziativa di un mercato parallelo online al quale avrebbero aderito già società importanti come FilmNation, Lionsgate , Miramax e Wild Bunch.

“Tutta la filiera – aggiunge Barbera – subirà uno slittamento: i film di Venezia potrebbero comprendere quelli pronti per Cannes, mentre titoli che pure aspettavamo per la selezione potrebbero non arrivare proprio perché i set si sono fermati”. Un discorso legato evidentemente anche alla riapertura delle sale, perché punto finale dei festival e della promozione è proprio quello di far vedere i film al pubblico: senza star non si fanno i festival, senza sale non si lanciano i film.  

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18 Marzo 2020

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