Barbera: essere a Cannes è onore e onere

”Sorpreso, non me l’aspettavo. Da dieci anni, Cannes aveva dismesso l’abitudine di un critico in giuria, in favore di registi, produttori e attori. Dopo la sorpresa, ho provato una grande gioia: Cannes è il festival più importante, bello e prestigioso al mondo, seguirlo dal ruolo privilegiato di giurato è un onore, e un piacere”. Così il direttore del Museo del Cinema di Torino Alberto Barbera commenta il proprio inserimento nella giuria del concorso del 63esimo Festival di Cannes, in cui affiancherà il presidente Tim Burton, la connazionale Giovanna Mezzogiorno, l’attrice britannica Kate Beckinsale, lo sceneggiatore francese Emanuele Carrere, l’attore portoricano Benicio Del Toro, il regista spagnolo Victor Erice e il regista e attore indiano Shekhar Kapur.

Barbera sottolinea anche gli oneri del giurato:
”Un lavoro di grande responsabilità, perché le aspettative dei registi e i risvolti commerciali delle nostre scelte sono enormi”.
Tra i registi in lizza per la Palma d’Oro, anche il nostro Daniele Luchetti con La nostra vita, targato RaiCinema e interpretato da Elio Germano, Raoul Bova e Isabella Ragonese: ”Se Fremaux l’ha preso in una competizione così agguerrita, vuol dire che è un gran bel film: si può scommettere sull’affidabilità del giudizio e del gusto di Thierry!”

In attesa di capire se ai 16 titoli finora annunciati in concorso se ne aggiungeranno degli altri – tra i papabili The Tree of Life di Terrence Malick e Miral di Julian Schnabel – Barbera guarda al Certian Regard: ”Attendo con ansia di vedere il nuovo film del maestro Manoel de Oliveira, che ogni volta è una sorpresa, ma anche il Film Socialisme di Godard e Aurora del rumeno Cristi Puiu”.