VENEZIA – Difende le scelte della giuria e del suo presidente Michael Mann, il direttore Alberto Barbera, all’indomani del verdetto, incontrando i giornalisti insieme al presidente della Biennale Paolo Baratta. “Ho seguito la giuria che è stata di una tranquillità eccezionale, una giuria democratica e rispettosa. Mann non ha imposto nessun premio, ma casomai ne ha subìto qualcuno. Anche per quanto riguarda la vicenda di Matteo Garrone, Mann aveva detto già prima che non voleva che si parlasse dei criteri della scelta. D’altronde io quando sono stato giurato a Cannes mi sono attenuto al regolamento e non ho parlato”.
Sulla delusione italiana. “Le scelte della giuria si accettano e non si discutono ed è inutile fare il solito discorso sul cinema italiano non parla al pubblico internazionale. È un discorso vecchio. Ogni anno si dice questa stessa cosa”.
L’intervallo di Leonardo Di Costanzo, passato nella sezione Orizzonti e pluripremiato (ben sette riconoscimenti), meritava di più? “La cosa più complicata della selezione non è trovare i 36 film, ma scartarne qualcuno e decidere cosa mettere nella sezione principale e in quella secondaria. Meglio però che si sia detto che L’intervallo meritava di più che se fosse stato bocciato nella selezione ufficiale”.
Bella addormentata e le dichiarazioni di Rai Cinema dispiaciuta della scarsa considerazione del film da parte della giuria: “È una cosa che succede sempre. A me il film di Bellocchio è piaciuto, ma è il mio parere personale. Rispetto invece il giudizio dei nove giurati”.
Il Festival di Roma: “Ne parlerò solo quando sarà finito”, mentre sulla selezione dei film in concorso dice con franchezza “attenzione i film in concorso non li scelgono tanto i selezionatori ma piuttosto i produttori”.
Le cifre. Gli accrediti stampa sono stabili (in tutto 2.515) come quelli Industry, ma con più Professional. A calare sono gli accrediti culturali, spesso fatti dai giovani, con una percentuale del 10-12% in meno. C’è poi un calo dei biglietti del 12%, invece di segno positivo la vendita dei biglietti pacchetto: 6-8% in più. “La crisi – spiega Baratta – ci ha portato via un po’ di giovani e bisogna capire come recuperarli”.
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