“Nel giorno più splendente, nella notte più profonda, nessun malvagio sfugga alla mia ronda…”. Sembra una filastrocca, ma è un giuramento solenne, che bisogna pronunciare se si vuole ottenere il potere di Lanterna Verde. Lo sa bene Hal Jordan (Ryan Reynolds), asso dell’aviazione militare che un giorno si ritrova al cospetto di Abin Sur (Temuera Morrison), un alieno che, sbarcato sulla Terra dopo uno scontro mortale contro un’entità chiamata Parallax, prima di spirare gli fa dono di un anello “magico”. Hal acquisisce così il potere di volare e soprattutto la capacità di creare con la mente qualsiasi cosa la sua fantasia gli suggerisca. Trasportato su un altro pianeta, scopre che le Lanterne Verdi sono migliaia, un autentico corpo militare spaziale in forze per proteggere la galassia. Nonostante l’ostilità del leader Sinestro (Mark Strong), Hal riuscirà a sconfiggere Parallax e a guadagnarsi la fiducia del gruppo, riuscendo al contempo a mettere a posto i rapporti con l’ex fidanzata Carol (Blake Lively).
Tutti conoscono Batman e Superman. Lanterna Verde viene dalla stessa casa editrice, la DC, e vanta in America, ma anche nel resto del mondo, legioni di appassionati. Il film, in uscita con Warner il 31 agosto e diretto da Martin Campbell, è la classica pellicola da intrattenimento estivo, indirizzata per lo più a un pubblico di teen-ager, con molti effetti speciali esaltati da un 3D di grande impatto grafico e scene d’azione concitate che faranno felici gli appassionati di comics. L’atmosfera è ben lontana dai cupi e violenti Batman di Christopher Nolan (Batman Begins e Il Cavaliere Oscuro) e, pur non disdegnando qualche brivido, si concentra di più sugli aspetti divertenti della vita da supereroe. La faccia da schiaffi di Ryan Reynolds e il personale impeccabile di Blake Lively saranno poi una calamita conquista-cuori per ragazze e ragazzi.
Nei fumetti, il ruolo di Lanterna Verde è stato ricoperto, nel corso degli anni, da più personaggi. Nella prima versione, risalente al 1940, è il giovane ingegnere ferroviario Alan Scott a ricevere un anello poderoso, il cui potere è però di origine mistica. Solo nel 1959, quando John Broome e Gil Kane rivisitano il mito per adattarlo ai tempi, entrano in ballo la fantascienza e la figura di Hal Jordan, molto più seriosa di quanto si vede nel film. Negli anni successivi l’anello e l’uniforme passeranno anche nella mani del riottoso ma coraggioso Guy Gardner, del veterano di colore John Stewart, onesto e ligio al dovere, e del disegnatore Kyle Rayner, creativo ed estroso. Per un certo periodo Hal Jordan è impazzito a causa di un trauma – la distruzione della sua città e l’uccisione di tutti i suoi cari – ed è diventato un potentissimo super-cattivo, chiamato appunto Parallax. Nel film, Parallax è invece un’entità costituita di pura paura, di tutt’altra provenienza.
Nonostante gli incassi al botteghino non proprio esaltanti – nel primo week-end in Usa la pellicola ha incassato 52 milioni di dollari, mentre ci si aspettava un guadagno di almeno 60 – è già in cantiere un sequel, con la promessa di più scene ambientate nello spazio, che ai test-screen del primo capitolo sono risultate le più apprezzate dal pubblico. Il costume del protagonista costituisce un esperimento. E’ stato infatti totalmente creato in computer graphic, con un effetto del tutto simile a quanto visto nei due Tron e nella serie tv degli anni ’80 Automan.
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