In vista del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, nel 2021, il regista Pupi Avati starebbe progettando un film sul sommo poeta, ispirato al “Trattatello in laude di Dante” scritto da Giovanni Boccaccio tra il 1351 e il 1366. L’idea è raccontata sul Fatto Quotidiano dallo scrittore e giornalista Pietrangelo Buttafuoco che la definisce “un progetto semplice e spettacolare: la vita del creatore della Divina Commedia raccontata attraverso l’autore del Decameron che del primo non fu solo un devoto ammiratore, bensì un geniale ‘editor'”, lanciando anche un appello affinché il progetto di Avati possa essere sostenuto e realizzato.
Sostegno viene espresso, pur senza conoscerne i dettagli, dal professore Luca Serianni, tra i maggiori storici della lingua italiana, direttore delle riviste “Studi linguistici italiani” e “Studi di lessicografia italiana”. “E’ una bella idea – commenta Serianni con l’AdnKronos – e quella di un film può essere un’efficace e interessante prospettiva per divulgare la biografia di Dante. Buona anche l’idea di ricorrere alla ‘vita’ di Giovanni Boccaccio, che fu il primo autore di una lettura dantesca”.
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
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