Lo riporta il New York Times. Asia Argento, tra le più importanti attiviste del movimento #MeToo contro le molestie sessuali, si sarebbe recentemente accordata per risarcire un giovane attore che la denunciò per averlo aggredito sessualmente quando lui aveva 17 anni.
L’attrice, 42 anni, avrebbe pagato 380mila euro per fermare l’azione legale che voleva intentare Jimmy Bennett, ora 22enne, poco dopo aver detto a ottobre che il magnate del cinema Harvey Weinstein l’aveva molestata. Argento e Bennett hanno recitato in un film del 2004 dal titolo Ingannevole è il cuore più di ogni cosa, in cui l’attrice interpretava la madre prostituta del giovane attore. Bennett afferma di aver fatto sesso con Argento in un albergo della California nel 2013. L’avviso di azione legale afferma che la cosa traumatizzò Bennett e danneggiò la sua carriera.
Il giornale ha riferito di aver ricevuto documenti giudiziari che includevano un selfie di Argento e Bennett a letto. Rose McGowan prende le distanze da Asia Argento. L’attrice e attivista del movimento #MeToo si è detta devastata dalla notizia che la collega avrebbe pagato 380 mila dollari per mettere a tacere un giovane attore che voleva denunciarla per molestie sessuali commesse quando lui non aveva ancora 18 anni. “Ho il cuore spezzato e continuerò a battermi per difendere le vittime delle molestie”, ha detto Rose, precisando di aver conosciuto Asia dieci mesi fa e che “l’unico punto in comune tra noi era di esser state aggredite da Harvey Weinstein”. La McGowan è finita nel dicembre 2017 sulla copertina della Persona dell’anno di Time nel gruppo delle donne che “hanno rotto il silenzio”.
La prossima udienza del caso Weinstein a New York è in programma il 18 settembre 2024. L'ex produttore è da qualche giorno ricoverato in ospedale a Manhattan, dove è stato sotto posto a un intervento al cuore
Il giudice Curtis Farber ha indicato che la selezione della giuria potrebbe cominciare il 12 ottobre. La condanna del 2020 per aggressioni sessuali e stupro di terzo grado era stata annullata lo scorso aprile
Tra i firmatari Jacques Audiard, Mathieu Amalric e Swann Arlaud di Anatomy Of A Fall. "Chi afferma che 'non si può più dire nulla' confonde la libertà di espressione con il privilegio".
Il produttore, i cui reati sessuali hanno dato vita al movimento #MeToo, dovrà scontare a Los Angeles un’altra condanna in attesa di un nuovo processo