ARCIPELAGO 9

Al nono anno di vita, il Festival internazionale di cortometraggi e nuove immagini Arcipelago si ripresenta tentando il grande salto dal piccolo al grande formato. L’edizione 2001 dura una settimana e sfonda dunque il limite dei tradizionali quattro giorni. Dalla vecchia sede del cinema capitolino Quattro Fontane, poi, si trasloca alla Multisala Intrastevere di Roma. Arcipelago 2001 gode del sostegno della Direzione Generale per il Cinema e della Mediateca di Roma, e dell’appoggio economico e mediatico di Studio Universal e Interact.
Nonostante la sua natura multimediale e transnazionale, Arcipelago non trascura il cinema italiano, anzi. Il festival si apre con la proiezione del corto vincitore del Cinemaster 2001 di Studio Universal, Studium Urbis della giovane promessa Adriano Cirulli. In chiusura un omaggio a Federico Fellini: 30 minuti di video girati da Eugenio Cappuccio sul set della Voce della Luna, intitolati E Fellini disse: Vai sulle Madonne
Tra il passato e il futuro, il presente non trascura le vecchie conoscenze di Arcipelago, come Edoardo Winspeare, partecipante nel ’96 e oggi membro della giuria internazionale. Il programma prevede infatti una proiezione “celebrativa” di Pizzicata. In più, alcuni frame della sigla del festival sono tratti da Pizzica lu core, di cui Winspeare è, oltre che produttore, interprete nelle insolite vesti di ballerino.
Da segnalare, poi, la presenza di Marco Bellocchio, Giacomo Campiotti e Peter Del Monte in veste di cortisti, con i piccoli film prodotti per il progetto formativo Digital Desk.
Le retrospettive indagano invece le Psicosi multiple di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, giurato nella sezione nazionale, e il mondo dell’animazione italiana, che a Natale vedrà scontrarsi Enzo D’Alò con i suoi Momo e la Tempesta, contro Guido Manuli che propone Aida degli alberi. Aggiungiamo, tra gli Eventi speciali, Lieto fine: Conversazioni con Mimmo Calopresti e Silvio Soldini di Paolo d’Agostini e Mario Sesti, anche lui giurato nazionale.
Per quanto riguarda la sezione competitiva internazionale, Onde Corte, i protagonisti italiani sono 3 su 32: Enrico Lando con It’s a Goat Life, una coproduzione inglese, Beniamino Catena con Quando si chiudono gli occhi, Andrea Caccia con L’estate vola. La cifra si alza a 4 con Prima esperienza di morte di Aida Begic, produzione italo-bosniaca firmata Fabrica, di ritorno dal festival di Cannes.
Per i cortisti italiani, la sezione più ricca di promesse resta ConCorto, la competizione nazionale, dove spiccano l’opera prima del videomaker sedicenne Tommaso Lipari (Banditi) e il debutto alla regia, insieme a Paola Polito, dello scrittore Maurizio Maggiani, vincitore del Campiello e del Viareggio con il Coraggio del pettirosso. Il corto si chiama Il trombettiere dei morti.
Completano il programma del festival le due sezioni E-movie – dov’è da segnalare Afterwords di Rosi-Lallemand-Martinez Casas, un’altra produzione Fabrica che ha già toccato Venezia – e VideoRoma, riservata ai film maker capitolini. La seconda, quest’anno si cimentava sul tema Curve calde: strada, calcio e corpi gli argomenti più gettonati dai cortisti. Raddoppia rispetto all’anno scorso la sezione Corto.Web, pensata per la Rete, che il 18 e 19 giugno offre anche una “due giorni” di seminari sull’animazione. Tra i nomi interessanti, Luciano Merighi con L’angolo del collezionista e Silvana Zancolò con Lee & Marvin: Ufo. Il sito di riferimento, gestito da Interact, è www.cortoweb.tv.
Infine, le chicche internazionali degli Outsiders: Kimono di Hal Hartley, la serie dei Preludes, per il venticinquennale del Festival di Toronto, firmata da Cronemberg, Maddin, Egoyan e Rozema, e – nella sezione Une mémoire en courts – i corti di Pialat, Resnais e Godard prodotti da Pierre Braunberger.
Curiosa e ironica, infine, la produzione di mockumentary o fanta-inchieste sul “film che ti cambia la vita” lanciata da Studio Universal in occasione del festival.