Le Pillole d’Archivio sono state al centro di una conferenza trasmessa su canale YouTube del Torino Film Festival con il direttore dell’Archivio Storico di Luce Cinecittà Enrico Bufalini, la curatrice del progetto Natalie Giacobino e il sociologo Massimo Introvigne.
Ad aprire l’incontro, moderato dal direttore del Festival Stefano Francia di Celle, una delle dodici clip (i canti delle mondine nel ’37, tra l’altro un documento sonoro in presa diretta) che si vedranno in questi giorni prima dei film in concorso, veri gioielli che raccontano Torino e il Piemonte in un arco temporale che va dal 1912 al 1939, anno di entrata in guerra dell’Italia. Un Piemonte d’antan: Piazza Castello nel 1912, una giornata in costume sul Po nel ’29, la fiera del tartufo di Alba, l’imbottigliamento dello spumante Gancia, il restauro della Sacra di San Michele, fino alle ragazze della Gioventù Littoria che sfilano davanti alla sorella di Göring, preludio alla tragedia della guerra.
Per Enrico Bufalini: “Istituto Luce Cinecittà è partner del Festival di Torino in tante iniziative, tra cui questa che testimonia la vitalità dell’archivio storico, in grado di documentare il passato ed anche di produrre nuove storie. Con i documentari e i film di autori come Marco Bellocchio, Pietro Marcello, Francesco Patierno e altri lo facciamo da tempo. Anche questi 12 documentari vanno in questo senso, raccontano la società italiana del XX secolo, sono conservati con tecniche all’avanguardia, possono essere riutilizzati in molti modi creativi. L’Archivio Luce è l’internet del secolo scorso”.
Tra le pillole ce n’è una in cui assistiamo alle esercitazioni dei vigili del fuoco che salgono e scendono dalla Mole Antonelliana arrivando fino alla grande stella, simbolo di questa edizione del Festival. E Natalie Giacobino ricorda come le pillole del Luce siano diventata una consuetudine in molti festival italiani a partire dalla Mostra di Venezia, “ma con Torino questa è una prima volta”. Massimo Introvigne ha suggerito l’importanza dei materiali audiovisivi per il lavoro di ricostruzione storica e del contesto umano. “E’ interessante vedere Palazzo Madama nel 1912, prima che le automobili prendano il sopravvento sul paesaggio urbano, mentre le immagini della Fiera del tartufo dimostrano come assai poco sia cambiato dagli anni ’30 al 2020 in questo tipo di manifestazione, a parte il contesto fascista di quelle riprese. Infine la processione religiosa a Torino testimonia una devozione d’altri tempi, sincera e partecipata dall’intera città, sicuramente datata”.
Il sito dell’Archivio Luce offre una navigazione attraverso la storia del secolo scorso vedi link
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