VENEZIA – La Fondazione Apulia Film Commission si è presentata al Lido, in un incontro con gli autori e il cast dei tre titoli in programma alla Mostra: Banat (Il viaggio), opera prima di Adriano Valerio alla Settimana della Critica, La prima luce di Vincenzo Marra e Il paese dove gli alberi volano. Eugenio Barba e i giorni dell’Odin di Davide Barletti e Jacopo Quadri, entrambi alle Giornate degli Autori. Tre lavori girati in parte nella regione ma con una dimensione internazionale che li ha condotti rispettivamente in Romania, in Cile e in Danimarca.
“Queste opere nel loro complesso rispecchiano la decisa volontà dell’Apulia Film Commission di differenziare i suoi interventi offrendo da una parte il supporto ad autori affermati e con indubbie prerogative di mercato, dall’altra sostenendo progetti, non solo lungometraggi, dai linguaggi più complessi che necessitano di particolare attenzione per reperire risorse utili al processo produttivo e a un efficace circuito di distribuzione”, sottolineano i responsabili della FC, il direttore Daniele Basilio e il presidente Maurizio Sciarra.
Sono 337 le produzioni audiovisive realizzate in Puglia dal 2008 ad oggi. Nel 2014 sono state 51 le produzioni finanziate. A Venezia è stato presentato anche il nuovo showreel di Apulia Film Commission, disponibile sulle piattaforme e i social della Fondazione, un montaggio di immagini di film girati in Puglia, tra cui Il racconto dei racconti di Matteo Garrone.
Il film di Anna Rose Helmer, realizzato nella 3a edizione 2014-15 di Biennale College-Cinema, vince lo Spirit Indipendent Award come miglior regista emergente
Fino al 5 dicembre cinque titoli italiani dell'ultima Mostra circoleranno nelle città brasiliane, tra cui Sao Paulo e Rio de Janeiro, tra questi anche Per amor vostro di Giuseppe Gaudino, vincitore della Coppa Volpi per l'interpretazione di Valeria Golino
Il cda della Biennale ha prorogato il direttore della Mostra del cinema di Venezia grazie alla nuova normativa introdotta in estate
Il delegato generale della Settimana della Critica, a fine mandato, analizza lo stato di salute del nostro cinema in un'intervista al sito Quinlan. "Il cinema italiano è malato, malato di qualcosa che non lascia sviluppare quei talenti – che a questo punto non so nemmeno più se ci siano – che vogliono rischiare con dei film più coraggiosi. Penso che chi ha le idee si diriga verso altre forme, verso le web series ad esempio, e il cinema d’autore soffra un po’ dei soliti dilemmi". A breve il Sindacato nazionale critici cinematografici indicherà il nuovo delegato generale