Applausi e folla di pubblico per Gabriele Salvatore e il suo Denti, ieri in programma al London Film Festival, nell’affollata sala dell’Odeon di Leicester Square. Un solo dispiacere: il suo film non ha ancora trovato un distributore in Gran Bretagna. “Ma forse in questa stessa sala c’è qualcuno che potrebbe essere interessato ad acquistarlo”, ha scherzato il regista in mezzo al caloroso consenso degli spettatori presenti. Come già accaduto al festival di Toronto, il pubblico londinese alla fine della proiezione ha tempestato il regista di domande sulla trama, sulle riprese, sulla scelta degli attori e sulle dettagliate, minuziose inquadrature di denti e gengive sanguinanti. “In tutto il film – ha risposto Salvatores divertito – queste immagini non superano il minuto e mezzo e si tratta di terapie, non di torture! In film di successo come Salvate il soldato Ryan le scene truculente sono molto più numerose…”. Prima della proiezione, il regista ha sottolineato come i film italiani che negli ultimi anni sono stati più apprezzati dal pubblico britannico – Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, Il postino con Massimo Troisi, La vita è bella di Benigni e il suo Mediterraneo – fossero tutti ambientati nel passato. “Con Denti, invece – ha aggiunto Salvatores – ho scelto di raccontare il presente. Il mio cinema vuole mostrare ciò che non è visibile nella società contemporanea. Di fronte a una televisione che mostra tutto, ma proprio tutto il visibile, si tratta di una necessità”. A Londra stavolta Salvatores si è recato solo per il suo film, ma il regista è un habitué della capitale britannica, dove studia l’impatto delle nuove tecnologie sul cinema, come visto in Nirvana e anche in questo nuovo film, molto ricco di effetti speciali. Forse troppo? “L’importante è che le nuove tecnologie non vengano usate in modo fine a se stesso, ma aiutino a raccontare una storia”, ha concluso il regista.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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