Antonio Albanese: pronto a tutto per un lavoro


Smessi i panni di Cetto Laqualunque, Rodolfo Favaretto, Frengo Stoppato nel grottesco e impietoso Tutto tutto niente niente, ritratto dell’Italia corrotta, dei furbetti e degli speculatori, Antonio Albanese cambia registro e torna sul grande schermo con un personaggio completamente nuovo: un buono, tenero e disarmato che, rimasto senza lavoro a causa della crisi economica, per sopravvivere si inventa la professione di “rimpiazzo”. A dirigerlo Gianni Amelio, che dopo le fatiche del Primo uomo e del Torino Film Festival, si è lanciato senza esitazioni nel suo undicesimo lungometraggio, la sua prima commedia brillante. Come fa notare Michele Anselmi sul “Secolo XIX”, Albanese era già stato scelto da Amelio per altri due progetti che poi non sono stati realizzati. “Alla fine – ha dichiarato il cineasta – ho deciso di scrivere un film per e su di lui, che per me è uno dei più straordinari attori”.

 

L’intrepido, questo il titolo – che fa pensare immediatamente alla storica rivista a fumetti – riflette in parte quello che è il cuore delle vicenda del film, che ruota intorno al personaggio di Antonio Pane, un disoccupato, appunto, che in mancanza di un vero lavoro si adatta a fare un po’ di tutto, anche a sostituire per poche ore chi un mestiere vero ce l’ha ancora. A seconda del bisogno Albanese si trasforma così in muratore, cameriere, autista di tram, uomo delle pulizie, ambulante… Un film che pur lavorando sulla leggerezza conserva un forte nucleo drammatico e che vuole raccontare, senza sconti, “il lavoro che non c’è, la disperazione dell’Italia odierna”. In tutto questo Antonio Pane deve fare i conti anche con una non facile situazione familiare che lo vede separato, con un figlio ventenne che vuole fare il musicista, e con una città, Milano, dura da vivere se non si sa come fare a sbarcare il lunario.

 

Le riprese nel capoluogo lombardo sono iniziate il 18 marzo e andranno avanti per otto settimane. A produrre il film è Carlo Degli Esposti insieme a Rai Cinema, con la collaborazione della Film Commission lombarda e dell’Azienda Trasporti milanese. Moltissime le scene girate per strada o in luoghi il più possibile vicini alla vicenda, come quella che venerdì scorso ha visto Albanese alla mensa gestita dall’Opera san Francesco per i Poveri in corso Concordia. L’attore comico infatti ha usato la coda della mensa come set. Senza un ciak vero e proprio, ha ripetuto la scena diverse volte dettandosi i tempi da solo: si è messo in coda, si è guardato intorno, per poi allontanarsi come vinto da un moto d’orgoglio. A quanto si dice, il film potrebbe essere pronto in tempo per la Mostra di Venezia, dove Amelio ha trionfato nel 1998, portandosi a casa con Così ridevano l’ultimo Leone d’oro attribuito a un film italiano.

autore
16 Aprile 2013

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