Futuro prossimo. Un uomo e una donna cercano di entrare illegalmente negli Stati Uniti d’Europa per dare un futuro al figlio che aspettano. Negli U.S.E. a ogni cittadino viene affidato un indice di sostenibilità basato sul benessere e la produttività personale. Una donna incinta non è sostenibile e deve essere espulsa.
Index Zero, film di fantascienza dell’esordiente Lorenzo Sportiello in concorso al Festival di Roma nella sezione Prospettive Italia, sarà presentato il 24 ottobre alle 20.00 all’Auditorium Parco della Musica di Roma (Sala Petrassi).
Girato in inglese con un cast di attori internazionale tra cui Simon Merrells (Marco Licinio Crasso nella serie Spartacus), Ana Ularu (migliore attrice emergente alla Berlinale 2012 con il film Outbound) e Antonia Liskova, Index Zero racconta, attraverso lo sguardo di due immigrati, i temi più attuali legati al futuro dell’Unione Europea e alla sostenibilità delle economie e delle genti.
Il film è realizzato grazie al supporto di Grande Mela Film, Mix Studio, The Shift e di Apulia Film Commission.
L'assessore alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo di Roma Capitale annuncia: "Il Festival tornerà alla sua vocazione di Festa"
Lascia l'incarico assunto nel 2012 per approdare al Touring Club: Un'opportunità maturata tempo fa e che mi è sembrato corretto mantenere riservata fino ad oggi per non interferire con l'andamento del Festival"
Bilancio positivo per Wired Next Cinema, la sezione parallela al Festival di Roma dedicata ai nuovi linguaggi dell'audiovisivo. Spunti interessanti dall'illustratrice Olimpia Zagnoli sui formati brevi e le nuove forme di creatività. Tra gli appuntamenti più seguiti, soprattutto dal pubblico di giovani, gli incontri con le star del web Maccio Capatonda, The Pills e The Jackal, tutti alle prese con l'esordio sul grande schermo
Parecchi italiani tra i premiati alla nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Tra loro Andrea Di Stefano, esordiente con Escobar, prodotto all’estero, che ha rivendicato il suo orgoglio di regista italiano formatosi con Blasetti e Sorrentino, e il loquace Roan Johnson che si è definito “un sognatore a occhi aperti. Vedevo che Fino a qui tutto bene procedeva alla grande e mi dicevo ‘magari può andare a un festival e vincere’. Ma poi anche ‘sta’ bonino… un ci pensare. Temevo la mazzata. E invece siamo qui”