TORINO – Cast di grandi nomi per il film d’esordio del figlio del premio Oscar Dante Spinotti, Riccardo, che insieme a Valentina De Amicis firma una pellicola sperimentale ed enigmatica, Now Is Everything, in competizione al TFF. Tra gli interpreti, oltre al protagonista Irakli Kvirikadz e Ray Nicholson (figlio di Jack al suo debutto in un lungometraggio), Anthony Hopkins, Melora Walters di Magnolia, la Madeline Brewer di The Handmaid’s Tale, la celebre modella Camille Rowe. Produzione americana indipendente, di cui Dante Spinotti è produttore e direttore della fotografia, ambientata a Hollywood, con protagonista un giovane e stimato fotografo di moda, Nicolas, in crisi per la morte di un amico e alla ricerca della sua fidanzata d’improvviso scomparsa. Comincia per lui un viaggio per trovare la sua donna, che è più che altro un percorso nel suo subconscio, alla ricerca di quella verità che una volta era capace di catturare nelle sue fotografie. Un’indagine onirica, in cui le linee di confine tra reale e immaginato, tra sogno e incubo, vengono continuamente messe in discussione e confuse. “Abbiamo cercato di creare qualcosa di diverso e di andare fuori dai canoni della tipica struttura narrativa” – conferma Valentina De Amicis – L’idea era quella di esplorare l’inconscio maschile, la sua complessità in merito alla dinamica di relazione con una donna, e la sua reazione di fronte a un evento traumatico. Ci siamo divertiti a porci delle domande sull’identità, esplorando e cercando in questo anche noi stessi”.
Un film ambiguo, difficile da inquadrare, con numerose citazioni cinematografiche, una su tutte l’esplicito e ripetuto riferimento a Blow-Up di Antonioni, ma anche un innegabile pregio estetico, in cui spicca il tocco della fotografia di Dante Spinotti, e l’accurato lavoro della costumista premio Oscar Colleen Atwood. Non è la prima volta che Dante Spinotti si cimenta con pellicole indipendenti e fuori dagli schemi: “Il momento in cui ho visto mio padre più ispirato era su un set era per Sleepstream, film d’avanguardia diretto da Hopkins. Lui si sente anche più a suo agio in questo tipo di film rispetto alle grandi produzioni, è amante di una certa arte sperimentale e della macchina a mano”.
Rispetto all’esperienza sul set con Hopkins, con cui Riccardo Spinotti aveva già realizzato un corto: “Un onore e un piacere lavorare con persone del genere, che sono artisti, qualcosa che è il contrario della star. Detestano l’arroganza, i preconcetti, non stanno lì a creare questioni inutili sul set. Hopkins, inoltre, è un uomo che è stato introdotto dalla moglie alla pittura e alla poesia, è un uomo che dà priorità a un certo tipo di leggerezza e questo rende tutto speciale quando c’è lui”.
Selezionato all’interno di una rosa di 8 candidati, tutti di altissimo livello, è stato nominato all’unanimità dai vertici del Museo Nazionale del Cinema, il Presidente Enzo Ghigo e i membri del Comitato di Gestione Annapaola Venezia, Gaetano Renda, Giorgia Valle e Paolo Del Brocco. Rimarrà in carica per due edizioni del Festival, con possibilità di rinnovo
Il Torino Festival Festival si è appena chiuso e anche quest’anno Intesa Sanpaolo è stata Main Sponsor di uno degli appuntamenti più attesi del cinema italiano, che per questa 37sima edizione – intitolata “Si può fare!” – Dal dottor Caligari agli zombie” ha voluto rendere omaggio all’horror classico dal 1920 al 1970
Emanuela Martini non sarà più direttrice del Torino Film Festival. L'ha reso noto il presidente del Museo del Cinema Enzo Ghigo a margine degli Stati generali della Fondazione Crt. "Continuerà a collaborare con noi perché è una professionalità che non vogliamo perdere", ha detto Ghigo. "Il nome del nuovo direttore lo conoscerete prima di Natale", ha aggiunto
Le cifre restano in linea con quelle della precedente edizione "a conferma della rilevanza e del livello che il Torino Film Festival mantiene nel panorama dei festival cinematografici italiani"