Anne Hathaway: “Zelensky, un eroe dei nostri tempi”

"Un eroe contemporaneo", questa la definizione che l'attrice Anne Hathaway, anche produttrice del film d'apertura della Berlino, She Came to Me, ha dato del presidente ucraino Zelensky


BERLINO – “Un eroe contemporaneo”, questa la definizione che l’attrice Anne Hathaway, anche produttrice del film d’apertura della Berlinale, She Came to Me, ha dato del presidente ucraino Zelensky. Rispondendo alla domanda di un giornalista sulla presenza del leader alla serata di inaugurazione, la quarantenne attrice (Oscar come non protagonista per Les Misérables) ha detto: “Voglio esprimere la mia gratitudine al festival per aver invitato un eroe dei nostri tempi e averci dato l’opportunità di amplificare il messaggio dell’Ucraina, un desiderio universale di pace”.

Nel film di Rebecca Miller Hathaway è Patricia, una psicoanalista che decide di lasciare il marito per diventare suora. “E’ incredibile la presenza di Zelensky – ha aggiunto la regista e scrittrice americana – spero che il nostro film sia considerato un ambasciatore di buona volontà da parte del nostro Paese verso le altre nazioni, a volte considero il mio lavoro come in qualche modo patriottico, perché riusciamo a mostrare diversi aspetti dell’America, diverse facce della nostra cultura e del nostro modo di pensare. Ed è un grande onore avere a che fare con Zelensky perché è ovvio che è diventato un eroe”.

L’autrice americana, figlia del commediografo Arthur Miller, ha aggiunto: “Credo che un modo per diffondere ideali di pace sia lasciar parlare l’arte”. E ha precisato quanto sia difficile oggi produrre film indipendenti e intimisti: Ogni volta che si riesce a mettere in piedi un film come questo è un’autentica vittoria

Ambientato a New York, con personaggi di diverse provenienze, She Came to Me è una commedia romantica con protagonista Peter Dinklage nel ruolo di un acclamato compositore di opere liriche, sposato con Patricia, che sta vivendo un blocco creativo. A liberare le sue energie represse ci penserà la bizzarra capitana di un rimorchiatore (Marisa Tomei) affetta da una sorta di mania sessuale per cui si innamora di continuo del primo che incontra. Dopo un fugace incontro tra i due, lei diventa il personaggio centrale di una nuova opera, una sorta di Barbablù al femminile che seduce gli uomini per poi mozzare loro la testa con un’ascia. Marisa Tomei, che interpreta la capitana, confessa di essersi ispirata molto a Giulietta Masina nel costruire il suo personaggio dalle molte sfaccettature e capace di gesti di grande generosità.

“Avevo scritto una storia breve con lo stesso titolo basandomi sull’idea di qualcuno bloccato creativamente ed emotivamente che incontra una persona che lo sblocca, a questo plot si è aggiunta la storia di due teen agers innamorati che si sposano giovanissimi e quella di una donna che ha una relazione segreta con Dio”, spiega Rebecca Miller, per la quarta volta alla Berlinale dove è stata anche nel 2015 con Il piano di Maggie e nel 2009 con The Private Lives of Pippa Lee. E sugli aspetti autobiografici della storia: “Niente è totalmente autobiografico e niente è totalmente distante dall’autobiografia, ogni creazione mescola elementi personali e altri d’invenzione”. 

Peter Dinklage (The Game of Thrones, Cyrano) ha parlato del suo futuro: “Ho 53 anni e mi chiedo se voglio continuare a recitare per i prossimi trent’anni. A questa età sei di fronte a un bivio: puoi restare ad aspettare l’ispirazione o andartela a cercare e io intendo continuare a cercare”. E ha proseguito: “Gli attori stanno spesso lì seduti ad aspettare che il lavoro gli cada addosso. I pittori dipingono, gli scrittori scrivono, i musicisti suonano, ma gli attori non hanno queste doti. Io credo che la vera domanda sia: che cosa ti ispira? Per me l’ispirazione, in questo momento della mia vita, viene dalla scrittura”.

Nel cast di She Came to Me anche il giovane Evan Ellison e l’attrice polacca Joanna Kulig, mentre le musiche, che costituiscono una componente essenziale del plot, sono del compositore Bryce Dessner.

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