ANICA Incontra-Focus Cina

La quattro giorni sui rapporti tra Italia e Cina si è conclusa con un convegno sulle coproduzioni. I commenti di Rutelli, Borrelli, Cima, Leone, Del Brocco e Miao Xiao Tian


“Un incontro ad alto livello, un lavoro intenso tra le due parti cui hanno partecipato i rappresentanti di tutti i settori del Cinema e dell’audiovisivo italiano, e una delegazione cinese di prim’ordine, rappresentativa dei maggiori mondi produttivi cinesi”, così il presidente dell’ANICA Francesco Rutelli ha sintetizzato la quattro giorni a Venezia di ANICA Incontra Focus Cina, conclusosi con un convegno sulle co-produzioni, organizzato in collaborazione con Xinhuanet Europe, agenzia di stampa cinese.
“Da anni, Italia e Cina – che si riconoscono reciprocamente il rango di superpotenze culturali – hanno relazioni importanti nel Cinema e l’audiovisivo. Il Focus di Venezia dovrà consentire di tradurre questo grande lavoro in risultati concreti: coproduzioni, diffusione di film cinesi in Italia e di prodotti italiani nelle sale, i canali televisivi, le piattaforme cinesi”,  secondo il presidente ANICA.

“La nuova legge su cinema e audiovisivo spinge molto sulle coproduzioni internazionali – ha sottolineato il Direttore Generale per il Cinema Nicola Borrelli – con un sistema di incentivi favorevole e potenziamenti di attrazione di finanziamenti esteri in italia. Punto focale di tale legge è l’incremento di collaborazione tra Italia e altri paesi, e tra essi la Cina ha un ruolo primario. L’auspicio è che si continui sul solco già tracciato che ha già dato qualche risultato concreto in termini di coproduzioni”.
Nel 2009 il botteghino cinese era al nono posto mondiale, negli ultimi cinque anni è passato da 16 a 49 miliardi di yuan e al secondo posto del ranking mondiale. Un vasto mercato in cui i film di coproduzione hanno quote importanti.
“L’anno scorso, – ha rivelato il presidente della China Film Coproduction Corporation, Miao Xiao Tian – i film di coproduzione erano 71 occupando il 9% della produzione cinese, ma al botteghino hanno superato il 60%. Oggi più di metà degli incassi delle sale cinesi sono per i film di coproduzione. Film come Hero e La tigre e il dragone hanno avuto grandi successi internazionali, ma anche nel mercato domestico. Concordo pienamente con Rutelli, -ha aggiunto Miao Xiao Tian – che l’Italia e la Cina sono due paesi molto sviluppati dal punto di vista culturale e sulle enormi potenzialità di collaborazione nel cinema e nell’audiovisivo. Abbiamo accordi con 19 paesi in questa direzione e spingiamo con molti altri, col pieno supporto degli enti governativi”,  ha concluso il responsabile.

L’incontro ha visto, tra gli altri, i saluti del Presidente della Biennale Baratta, dell’ambasciatore italiano in Cina Sequi, e del sindaco di Venezia Brugnaro. Importante la rappresentanza di imprese cinesi, tra cui Ali Baba, Huayi Brothers e iQIYI. Per i produttori italiani è intervenuta la presidente della Sezione Produttori dell’ANICA, Francesca Cima, che ha insistito sulla necessità di una costruzione di un’alleanza con la Cina, la quale sta vivendo un momento unico in tutto il mondo, con enorme crescita di pubblico in sala, e questo entusiasmo  aiuta anche psicologicamente la creazione artistica. “Il mercato cinese con i suoi numeri potrebbe vivere del solo mercato interno, ma ha dimostrato di voler espandere i propri orizzonti, sia in campo economico che culturale, e il grande progetto intorno alla Via della seta lo dimostra. Anche da noi abbiamo stimoli importanti: una nuova legge, un grande momento creativo, con storie interessanti e percorsi produttivi nuovi, sia nel cinema come in tv: la sfida è quella del  nuovo mercato globale che oltrepassa i confini del confronto artistico/produttivo tra due soli paesi, cercando piuttosto segmenti di pubblico dislocati in tutto il mondo. Servono continuità, programmazione e unione tra tutti i comparti: sono fiduciosa, – ha concluso Francesca Cima – che sapremo lavorare in queste direzioni”.

Anche l’AD di Rai Cinema, Paolo Del Brocco è intervenuto, ricordando l’esperienza come giurato all’ultimo festival di Pechino: “Mi ha aperto gli occhi sul mondo culturale cinese, e sul suo enorme mercato: nei primi 6 mesi del 2017 il box office cinese ha superato i 4 miliardi di dollari, nel 2016 sono arrivati a 7 mld, 45 mila schermi e crescita annua superiore del 10% che renderà un facile sorpasso sul box office statunitense. Ci sono in Cina ingenti investimenti, esportazioni e produzioni globali che andrebbero prese come modello anche dalle nostre istituzioni. Bisogna valorizzare oggi i nuovi accordi produttivi: le volontà politiche sono già forti, abbiamo la chiave ma dobbiamo accendere il motore. Da qui qualche proposta concreta: in RAI Cinema abbiamo scritto un soggetto che vede temi come paesaggi, energia e risorse rinnovabili, che interessano molto entrambi i paesi. Un altro progetto forse più ludico riguarda il calcio, altro grande tema di sviluppo in Cina, ci piacerebbe un film su un grande calciatore cinese in una grande squadra italiana. Altra proposta più generica è di creare un contest che coinvolga ANICA e autorità cinesi con sceneggiatori cinesi , magari 5, per scrivere storie soprattutto per il mercato cinese. Un ultimo tema potrebbe essere il racconto popolare, una serialità girata in Italia ma in cinese e con attori cinesi”.

Giancarlo Leone, presidente APT, ha rimarcato la necessità di accedere a fondi comuni per lo sviluppo di sceneggiature: “Abbiamo visto ultimamente progressi straordinari in Cina, con produzioni di film e serie tv anche su piattaforme online”. Per Leone occorre trovare terreni comuni per sviluppare storie che mettano in contatto le due culture italiana e cinese, così come costruire insieme progetti internazionali per il cinema e la televisione.

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05 Settembre 2017

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