Anec: riapertura sale con distanziamento di gruppo

Mario Lorini, presidente dell'Associazione Nazionale Esercenti Cinema, suggerisce, tra le misure, un distanziamento di gruppo, che permetta a piccoli nuclei familiari e coppie di sedersi accanto


“Non possiamo permetterci errori. Per questo, per ora, è bene non sbilanciarsi sulle date” dice in un’intervista all’ANSA Mario Lorini presidente dell’AssociazioneNazionale Esercenti Cinema. L’obiettivo per i cinema è ripartire, il più possibile, “tutti insieme, dalle monosale ai multiplex, garantendo la massima sicurezza sia per i nostri lavoratori che per il pubblico”.Fra le misure precauzionali che l’Anec suggerisce il distanziamento in sala, su un modello, preferibilmente, di gruppo, che permetta ai piccoli nuclei familiari o alle coppie di sedersi accanto; un controllo maggiore dei flussi di entrata e d’uscita, alternando le zone d’ingresso; scaglionare di più gli orari degli spettacoli; diminuire i contatti al botteghino grazie alla penna ottica e all’utilizzo più sistematico dello sbigliettamento online; la sanificazione degli ambienti; dispositivi di protezione, come la possibilità di sanificare le mani. Insieme a un prezzo del biglietto mantenuto sui livelli pre-covid con la possibilità, allo studio, di facilitazioni per le famiglie.

Stando alle valutazioni effettuate anche dall’Anec per tipologia di sala, il distanziamento di gruppo sarebbe la scelta migliore perché garantirebbe un’occupazione di posti di circa il 50%,mentre il distanziamento ‘a persona’ con un’occupazione di solo il 25% sarebbe molto meno praticabile per tenere alcuni dei cinema aperti.

Necessario per il settore, anche rispetto ai provvedimenti già varati, è il sostegno economico: “serve un’accelerazione e sburocratizzazione maggiore per garantire la liquidità e diminuire il costo degli interessi, in attesa delle misure più importanti, a ristoro delle perdite, dal tax credit ai contributi diretti”.  Auspicando anche che dopo l’estate “ci sia un ultimo stadio di aiuto per il riavviamento”.  Il “nostro impegno, condiviso anche con il ministro è non perdere nessuna sala e su questo lavoreremo anche con le amministrazioni locali, perché i cinema sono un bene comune”, conclude Lorini.

Intanto, fuori dall’Italia, nella maggior parte dei Paesi che avevano chiuso le sale per il lockdown, sta prevalendo l’orientamento ad aprire le sale tra fine giugno e, soprattutto, luglio. Fra i primi a riaprire c’è stata la Corea del Sud (weekend di fine aprile). Negli Stati Uniti, per ora, solo i governatori di Georgia e Texas (l’Indiana sta valutando una riapertura il 7 giugno) hanno già dato il via libera ai cinema, ma con una scarsa risposta dagli esercenti che al momento in gran parte preferiscono tenere chiuso. Stando alle principali catene di cinema statunitensi, l’apertura massiccia negli Usa ci sarà a luglio, con l’arrivo dei blockbuster. Un orientamento al quale si allinea l’Australia. C’è però chi non aspetta: dall’8 maggio si può di nuovo andare a vedere i film sul grande schermo a Hong Kong e dal 7 maggio in Norvegia. La maggior parte dei Land della Germania sembra orientata a ripartire con i cinema a luglio, con le eccezioni di Sassonia e Schleswig-Holstein che hanno annunciato di anticipare al 18 maggio e il Nord Reno-Westfalia al 30 maggio. In Olanda la chiusura delle sale finisce il primo giugno, con un limite di partecipazione per spettacolo a 30 spettatori e un metro e mezzo di distanza fra ognuno. In Danimarca si riaprono i cinema l’8 giugno, con l’allentamento del limite di partecipazione agli eventi pubblici, da 10 a 50 persone. In Zambia, dove i numeri del contagio restano bassi, il presidente Edgar Lungu ha annunciato che i cinema sono fra le attività, insieme ai ristoranti, alle quali ha concesso la riapertura, per cercare di salvare l’economia del Paese. La Spagna ha programmato anche la riapertura dei cinema come dei teatri, a un terzo della capacità, nella sua fase 2 che dovrebbe partire a fine maggio. In Gran Bretagna come in Francia non c’è una data di riapertura ufficiale, ma la UK Cinema Association nei colloqui con il governo britannico sta sostenendo la linea di una possibile riapertura a fine giugno. In Canada gli esercenti del Quebec premono per una riapertura il 19 giugno, ma secondo alcuni operatori è più probabile il governo decida per luglio. In Cina  le autorità, che avevano per un breve periodo concesso la riapertura delle sale per poi tornare a chiuderle, hanno da poco annunciato che sarebbe possibile una ripartenza dei cinema in tempi brevi con le nuove linee guida per un ulteriore allentamento del lockdown diffuse dal governo, ma non si parla ancora di date.

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11 Maggio 2020

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