Anche l’Europa balla in 3D


Prodotto in Gran Bretagna da BBC Films, E1 Entertainment e HMV, StreetDance 3D, in uscita in Italia con Eagle Pictures il 16 marzo, è il primo film europeo girato in tre dimensioni.
Diretto da Max Giwa e Dania Pasquini, si rifà tanto ai classici del genere “danzereccio”, da Dirty Dancing a Flashdance, passando per Footlose, quanto agli esponenti più recenti del genere, primo fra tutti il franchise di Step Up, anch’esso recentemente approdato alla terza dimensione.
Tecnicamente, l’effetto è avvolgente e ben riuscito: la stereoscopia luminosa, nitida e coinvolgente offre la giusta impressione di veder saltare fuori dallo schermo dei veri ballerini e non delle sagome di cartone come fin troppo spesso accade in produzioni di analoga fattura. Unico difetto, qualche “sfarfallamento” nelle scene più movimentate, ma è evidente che la tecnologia sta compiendo passi da gigante.

La storia si incentra su Carly (Nichola Burley), ballerina di strada che si diverte a ballare con la sua crew finché il suo fidanzato non molla lei eil gruppo, di cui si troverà inaspettatamente al comando. La sua più grande alleata diventerà l’istruttrice di danza classica Helena (un’inedita e convincente Charlotte Rampling), che le farà la classica proposta che non si può rifiutare: potersi allenare con il suo gruppo per le finali di Streedance, utilizzando gratuitamente una sala nella sua accademia, a patto però di inserire nel corpo di ballo alcuni suoi allievi di danza classica. L’espediente narrativo serve fondamentalmente a proporre coreografie ibride e innovative, dove classico e moderno coesistono, coincidono e traggono forza l’un dall’altro. Il talento dei ballerini è innegabile, ai dialoghi è concesso poco spazio, giusto quel che serve per costruire una trama di contorno e una storia edificante, che possa permettere agli spettatori di ballonzolare sulle sedie senza preoccuparsi troppo di qualsiasi altra implicazione possibile. Il target è certamente giovanile e specifico: chi non ama la danza, difficilmente coglierà lo spirito del film. Ma tutti gli altri potranno dilettarsi con voli acrobatici e coreografie composite, mentre forse i più “attempatelli” – i sempre presenti genitori che accompagnano i pargoli – apprezzeranno la pacata interpretazione della Rampling, gradevole luce nel vortice di musiche e colori.

Tra i protagonisti, c’è anche il giovanissimo George Sampson, vincitore 2008 del talent show “Britain’s Got Talent”. Sbancati già i botteghini inglesi, con oltre 13 milioni di euro in 5 settimane che hanno polverizzato gli incassi record dell’illustre predecessore Step Up 2.

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16 Marzo 2011

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