Amelio & Crialese, un concorso per due

Un concorso fortissimo, ma soltanto due italiani in gara, Gianni Amelio ed Emanuele Crialese. Anche se un terzo film, Quei loro incontri, firmato da una coppia di autori che da tempo vivono a Roma, come Straub & Huillet, va produttivamente ascritto alla pattuglia nazionale. Da più parti si dice che Francesca Comencini sia stata dirottata all’ultimo istante sulla Festa di Roma, perché A casa nostra, pur essendo piaciuto moltissimo ai selezionatori, è prodotto da Rai Cinema: tre film Rai e nessun film Medusa in gara avrebbero suscitato chissà quali e quante polemiche. “Ci sono tantissimi film nazionali esclusi – ha spiegato Marco Müller tenendosi sulle generali – ma di questa selezione siamo orgogliosi… Ci sono tre film italiani, considerando l’opera di Jean Marie Straub & Danièle Huillet, ispirata ai “Dialoghi con Leucò” di Pavese, recitata in italiano da attori italiani, quindi non potevano essercene quattro”. Poi, a chi gli obietta che gli americani sono appunto quattro, ribatte: “Brian De Palma ha voluto gareggiare a tutti i costi con The Black Dahlia, un film bellissimo, che aprirà la Mostra: non potevamo certo dirgli di no”.

C’è aria di soddisfazione alla megaconferenza stampa ospitata dall’Hotel Westin Excelsior di Via Veneto. È lo stesso presidente della Biennale, Davide Croff, a citare i concorrenti della Festa di Roma, per ribadire che il dialogo tra le due istituzioni, sotto l’egida del ministro Rutelli, “si sta sviluppando con progetti di collaborazione, pur in presenza di qualche forma di sana concorrenza che non potrà che essere un fattore positivo per il cinema italiano”. Müller, dal canto suo, insiste a chiamare Mostra d’Arte e non festival una manifestazione che dal 30 agosto al 9 settembre porterà al Lido 21 anteprime mondiali di autori come Stephen Frears, Tsai Ming-Liang, Paul Verhoeven, Johnnie To, Alain Resnais, Alfonso Cuarón… E poi, fuori concorso, in Orizzonti o a Mezzanotte, altri grandi eventi come Il Flauto magico di Kenneth Branagh, che sarà presentato alla Fenice di Venezia il 7 settembre; il nuovo film del Leone alla carriera David Lynch INLAND EMPIRE; Belle toujours di Manoel de Oliveira, un Belle de jour quarant’anni dopo senza Catherine Deneuve che non ha accettato l’invito, l’atteso World Trade Center di Oliver Stone; The Wicker man di Neil Labute; Lettere dal Sahara del grande documentarista Vittorio De Seta apologo sull’emigrazione rimasto bloccato per un anno; una versione del Chisciotte firmata dall’artista napoletano Mimmo Paladino con Lucio Dalla tra gli interpreti; il nuovo film di Gianluca Tavarelli, Non prendere impegni stasera, con Luca Zingaretti, Alessandro Gassman, Donatella Finocchiaro, Paola Cortellesi. Moltissimi e tutti importanti i documentari: da Spike Lee a Giovanna Gagliardo (Bellissime 2), da Edgar Reitz a Giuseppe Bertolucci (Pasolini prossimo nostro), da Alain Robbe-Grillet a Daniele Vicari (Il mio paese) senza trascurare il secondo volume di Kill Gil di Gil Rossellini. Proprio al padre Roberto è andato il pensiero di Marco Müller, a caccia di spettatori “non assuefatti a un cinema tossico”. Rossellini, con Mario Soldati e Luchino Visconti, saranno festeggiati in occasione dei rispettivi centenari, che cadono tutti nel 2006, con restauri curati in collaborazione con la Cineteca Nazionale, tra cui quello di Roma città aperta. Mentre un altro omaggio al grande cinema italiano, il film di Antonello Sarno sui cinquant’anni del David di Donatello, sarà proiettato nella serata d’apertura.