La giuria composta da quattro esercenti del Network Europa Cinemas ha assegnato ad Alpha., il film del regista olandese Jan-Willem van Ewijk, l’Europa Cinemas Label come miglior film europeo alle Giornate degli Autori, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia. È la ventunesima volta che il Label viene conferito a Venezia.
Ricevendo il Label, Alpha. beneficerà del sostegno promozionale di Europa Cinemas e di una migliore distribuzione grazie a un incentivo finanziario per i cinema della rete che lo inseriranno nella loro programmazione.
La giuria era composta da: Daira Āboliņa (Splendid Palace, Riga, Lettonia), António Costa Valente (Teatro Aveirense, Aveiro, Portogallo), Andrea Porta (Cinema Teatro Nuovo, Varese, Italia) e Jana Trnková (Kino Světozor, Praga, Repubblica Ceca).
Queste le motivazioni della giuria:
“Alpha. di Jan-Willem van Ewijk è stata la nostra scelta unanime per l’Europa Cinemas Label di quest’anno a Venezia. Siamo rimasti tutti molto colpiti dalla sceneggiatura, l’editing, la fotografia e dallo sviluppo dei personaggi in questo studio dinamico e credibile della relazione tra padre e figlio. Ci è piaciuta anche la scelta della musica e l’assenza di qualunque tipo di sentimentalismo. I loro atteggiamenti e le loro scaramucce a inizio film vengono ridimensionati di fronte alla grandezza e potenza della montagna. Il film è girato in maniera meravigliosa ma il regista non permette mai che l’attenzione del pubblico si sposti dall’intensità dell’interazione emotiva e fisica tra padre e figlio intenti a fronteggiare una lotta per la sopravvivenza. Un vero tour de force con cui pensiamo che il pubblico possa immedesimarsi. Congratulazioni!”.
Alpha. è una produzione BALDR Film, una co-produzione Lomotion Stargara, in collaborazione con VPRO, SRF, Blu con il supporto del Netherlands Film Fund, Netherlands Film Production Incentive, CoBO, Slovenian Film Centre, Ministero della Cultura della Slovenia, Federal Office of Culture (FOC), Creative Europe Media e Burgermeinde Bern. Il produttore è Frank Hoeve, insieme ai co-produttori Magdalena Welter, Louis Mataré, Jožko Rutar, Miha Černec, Martien Vlietman.
La sceneggiatura è di Jan-Willem van Ewijk, fotografia di Douwe Hennink, NSC, montaggio di Sander Vos NCE e Eline Bakker, musiche di Ella van der Woude, suono di Vincent Sinceretti, scenografia di Miha Knific e costumi di Anne-Sophie Raemy. Gli attori sono Reinout Scholten van Aschat (Rein), Gijs Scholten van Aschat (Gijs), Pia Amofa (Laura), Julien Genoud (Julien), Daria Fuchs (Anna), Pia Nikolić (Priska) e Kaija Lederberger (Helicopter Pilot).
Dopo la morte della madre, Rein si trasferisce in un piccolo villaggio delle Alpi per immergersi nella natura, meditare e lavorare come maestro di snowboard. La tranquillità termina quando l’invadente padre gli fa visita. Gijs è l’indiscusso protagonista di un’escursione sugli sci. Sa essere affascinante con tutti e, inoltre, inizia a flirtare con Laura, la nuova fidanzata di Rein, togliendo spazio al figlio. Non passa molto tempo, prima che Rein ne abbia abbastanza. Perciò, trascina il padre lontano dal gruppo. I due proseguono la loro escursione da soli. La tensione è palpabile. Gijs si sente sempre più a disagio su un terreno così ripido e pericoloso, ma Rein, nonostante le suppliche del padre, lo costringe a salire fino alla cima. Improvvisamente, la natura si scatena violentemente, trasformando la loro meschina lotta per il potere, in una prova di sopravvivenza.
“Alpha. è un film sul carattere mutevole della mascolinità nella società contemporanea”, ha spiegato il regista Jan-Willem van Ewijk. “Spoglia lentamente un padre e un figlio dei loro privilegi occidentali moderni, della tecnologia, dei rancori personali e del loro ego, lasciandoli nudi di fronte alla natura. Il film inizia nel caotico ambiente di una stazione sciistica, ma la storia culmina nelle silenziose, gelide e spietate distese di neve e nelle pareti rocciose delle Alpi. Inizialmente ripresi con inquadrature fisse, accompagnate da suoni meccanici e musica nevrotica, i due uomini avvertono un fastidio reciproco, oltre a essere a disagio con l’ambiente circostante. Man mano che il loro cammino procede verso la cima, però, le cose iniziano a fluire sempre di più; la macchina da presa si muove più liberamente e quei precedenti suoni cedono il posto alla musica delle montagne e al silenzio della natura.” (gp)
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