Alla luce del sole


Alla luce del sole“Quel prete era una spina nel fianco… predicava, predicava, prendeva i ragazzini e li toglieva dalla strada, diceva che si doveva distruggere la mafia. Insomma, martellava e rompeva le scatole”. Così un pentito spiegava l’omicidio di don Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio assassinato il 15 settembre 1993, nel giorno del suo compleanno. Lasciato solo nella sua lotta contro il degrado e la malavita, viene ora ricordato da un film di Roberto Faenza, mentre è in corso il processo di beatificazione. 

Nelle sale dal 21 gennaio con Mikado, Alla luce del sole avrà un’anteprima a Palermo insieme al backstage in cui si vedono bambini inneggiare a Totò Riina. E’ la realtà che il sacerdote trovò in quella parrocchia di periferia, dove, nella latitanza delle istituzioni, si allevavano baby killer e spacciatori, negli anni in cui il conflitto tra la mafia e lo Stato si radicalizzava: sono del ’92 le stragi di Capaci e via D’Amelio. “Come la Sabine Spielrein di Prendimi l’anima, Puglisi è un personaggio che si batte fino alla morte per difendere le proprie idee contro una società ostile”, spiega Roberto Faenza. Che all’urgenza di realizzare questo progetto ha anteposto anche un’altra lavorazione, I giorni dell’abbandono, di nuovo con Luca Zingaretti.

Alla luce del soleIl commissario Montalbano, forte di un impegno politico e civile molto sentito, ha indossato con entusiasmo la tonaca di don Puglisi. “Mi ha profondamente toccato la frase che dice al viceparroco Gregorio poco prima di incontrare i sicari, non lasciate il mio corpo troppo solo… mi è sembrato un momento di fragilità in un uomo che aveva un coraggio da leone e che non ha mai cercato di allontanare da sé l’amaro calice”.

Faenza e la produttrice Elda Ferri lamentano difficoltà a finanziare il film, intepretato anche da Corrado Fortuna e Alessia Goria. “Nessuno ci ha voluto dare una mano, solo in Mikado e nel fondo di garanzia abbiamo trovato una sponda. Alle autorità non abbiamo chiesto aiuto per evitare ingerenze e compromessi; ma un politico ci ha chiesto se volessimo fare un film contro di lui”. Ombre anche sulle gerarchie ecclesiastiche. “Il cardinale Pappalardo – dice ancora Faenza – non volle ricevere Puglisi insieme al comitato di quartiere; mentre il suo successore non vedeva l’ora di togliersi quel cadavere dai piedi”.

Sul film vedi anche il volume edito da Gremese con saggi di Vincenzo Consolo e di altri protagonisti.   

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17 Gennaio 2005

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