Sarà una bella Berlinale per l’Italia, con autori giovani con formati e generi diversi. Per ora si annunciano i primi tre titoli e due progetti. In Concorso approda Claudio Giovannesi con La paranza dei bambini, tratto dal romanzo di Roberto Saviano, anche co-sceneggiatore del film. Non è la prima collaborazione tra i due autori, Giovannesi ha diretto alcuni episodi della seconda serie di Gomorra. Il regista approda alla Berlino principale con una formazione completa, che oltre a titoli di cinema presentati già in numerosi appuntamenti internazionali, e alla serialità tv, include una produzione documentaria di rilievo (si ricorda Fratelli d’Italia). Un esempio importante di quanto il cinema d’autore italiano e cosiddetto ‘da festival’, sia talvolta il terreno ideale per portare un regista giovane a formati e sedi spettacolari, e a pubblici larghi e trasversali.
Nella sezione Panorama saranno presentati Dafne, opera seconda di Federico Bondi e il documentario Selfie di Agostino Ferrente che, ambientato nel rione Traiano di Napoli, affianca perfettamente La paranza dei bambini, tracciando in modo insolito ma modernissimo, uno spaccato dell’adolescenza al tempo di camorra. Il nuovo progetto di Irene Dionisio, dopo la felice affermazione critica di Le ultime cose, La voce di Arturo, prodotto da Vivo film, è stato selezionato sia da Berlinale Talents che da Script Station. In Coproduction Market troviamo invece il nuovo progetto di Thanos Anastopoulos, affermatosi come coautore di L’ultima spiaggia, con Seconda casa, una coproduzione tra Italia, Francia e Grecia.
E sono attesi altri titoli nel programma di una Berlinale 2019 che si annuncia particolarmente forte per il cinema italiano. Ma già questi primi film, progetti, e nomi, permettono di delineare una produzione che porta i suoi registi giovani alla ribalta di un appuntamento di portata mondiale, osservato da media globali e soprattutto da uno dei mercati più vitali d’Europa. E un cinema che lancia una nuova generazione di autori all’estero, è un cinema cresciuto, che matura. Un cinema che non a caso racconta storie di giovani, di ragazzi, per raccontare oltre confine il Paese. È così per Giovannesi, Bondi e Ferrente. Un cinema che lucida lo sguardo con racconti nuovi e lo tara su una varietà ed eclettismo di forme, che dànno alla nostra produzione un sapore ormai consueto ai grandi Festival in giro nel mondo: quello di un realismo, una realtà che sullo schermo riesce a farsi spettacolo, bruciante testimonianza dei nostri giorni, e poesia. Su questi schermi, ne vedremo altri ancora.
Le selezioni dei film italiani per la Berlinale sono coordinate dall’Area Promozione Cinema contemporaneo di Istituto Luce – Cinecittà.
In anteprima europea nella sezione Panorama Skin di Guy Nattiv, la vera storia di Bryon Widner, fanatico naziskin redento appartenente ad una feroce famiglia di skinheads. Interpretato da Jamie Bell, il film è stato presentato al Toronto International Film Festival dove ha vinto il Premio Fipresci della Critica
La Retrospettiva della 69ma edizione della Berlinale adotta come tema le donne registe, tra il 1968 e il 1999. “Grazie ad attiviste come Helke Sander, Ula Stöckl e Jutta Brückner – dice il direttore uscente Dieter Kosslick – le registe donne hanno preso confidenza, e noi abbiamo molto a cuore l’uguaglianza di genere nel cinema di oggi”
Il direttore della Berlinale ha ricevuto una medaglia speciale a Telluride, ed è stato definito come “un eroe del cinema che preserva, onora e presenta grandi film”. Precedentemente il riconoscimento era andato a Criterion Collection, HBO, Ted Turner, Stanley Kauffmann, Manny Farber, Pierre Rissient, Leonard Maltin, Serge Bromberg and the UCLA Film & Television Archive
Ufficializzata la nomina di Carlo Chatrian quale nuovo direttore artistico della Berlinale. Con lui a Berlino, nella posizione di managing director, figura professionale creata da quest’anno, ci sarà Mariette Rissenbeek, attuale capo della promozione internazionale di German Films