BERLINO – Una riflessione cinematografica sull’impatto dell’umanità sul pianeta Terra: Antropocene, l’epoca umana è il documentario canadese che verrà presentato al Festival di Berlino nella sezione Berlinale Special (13 febbraio, ore 15.30 e 14 febbraio, ore 18) e che farà parte della mostra Antropocene alla Fondazione MAST di Bologna dal 15 maggio, per poi essere distribuito al cinema in tutta Italia da Fondazione Stensen e Valmyn nella seconda metà del 2019.
La mostra – un progetto multidisciplinare che spazia dalla fotografia al film, dalla realtà virtuale e aumentata, fino alla didattica e alla divulgazione scientifica – ha debuttato in Canada a settembre 2018, in contemporanea all’Art Gallery of Ontario di Toronto e alla National Gallery of Canada di Ottawa, e arriverà per la prima volta in Europa al MAST.
Realizzato da Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier e Edward Burtynsky, dopo quattro anni di riprese, Antropocene, l’epoca umana è il terzo documentario di una trilogia che include Manufactured Landscapes (2009) e Watermark (2013). Il docufilm, la cui voce narrante è dell’attrice Alicia Vikander, è basato sulle ricerche di un gruppo internazionale di scienziati (Anthropocene Working Group) che dal 2009 raccoglie le prove della fine dell’epoca geologica dell’Olocene (durata 12.000 anni) e dell’inizio dell’epoca dell’Antropocene caratterizzata da cambiamenti della Terra causati più dall’uomo che da tutti i processi naturali. Il documentario svela le dimensioni e le caratteristiche di alcune zone del mondo tra le più colpite dall’intervento dell’uomo. Dalle imponenti barriere frangiflutti in Cina, che proteggono ormai il 60% delle coste alle ciclopiche macchine costruite in Germania, dalle miniere psichedeliche di potassio scavate nei monti Urali ai surreali stagni di evaporazione dei litio nel deserto di Atacama, dalla devastazione della Grande barriera corallina australiana alla concentrazione di metalli nella piccola cittadina di Norilsk, i registi hanno attraversato il globo utilizzando le più avanzate tecniche di ripresa per documentare il dominio dell’uomo sul pianeta.
Il nuovo comitato di selezione del festival sarà composto da sette membri guidati da Mark Peranson: gli altri sono Lorenzo Esposito, Sergio Fant, Aurélie Godet, Paz Lázaro, Verena von Stackelberg, Barbara Wurm
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