Alice nella città: +14%. L’identità vince

Bilancio positivo per la sezione autonoma e parallela della Festa con 32mila presenze in una settimana di programmazione


Il pubblico continua a premiare Alice nella città, il “festival” dentro alla Festa. La sezione autonoma e parallela, guidata da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, è In costante crescita e ha un’identità molto riconoscibile e originale nel panorama italiano (qualcosa di simile avviene nell’ambito della Berlinale con Generation). Alice è alla tredicesima edizione, dunque ha tre anni in più rispetto alla Festa, da sempre persegue una politica che non si esaurisce nei 12 giorni dell’evento ma prosegue per tutto l’anno con incontri e proiezioni; ha un rapporto con le scuole consolidato e fecondo e questa vocazione didattica ben si sposa con le politiche di educazione all’immagine rivolte ai più giovani che sempre più sembrano necessarie per ricreare formare nuovi spettatori. I film proposti poi non solo solo quelli per bambini ma anche gli adolescenti e i giovani adulti sono coinvolti: ad esempio tra i maggiori successi di quest’anno ci sono stati sia il documentario The Wolfpack di Crystal Moselle che il dramedy GLBT Grandma di Paul Weitz, oltre a Game Therapy con le star di YouTube sul mondo virtuale dei videogame.

Manca forse un maggior coordinamento con la Festa, specie nell’uso degli spazi e nell’organizzazione delle proiezioni e degli incontri oltre che nella presenza di informazioni sui film nei programmi generali della rassegna. Ma gli organizzatori minimizzano. “C’è collaborazione da sempre, c’è stata con Piera Detassis quando era direttore artistico e, sia pure un po’ più faticosamente, con Marco Mueller. Quest’anno abbiamo visto diverse opere prime insieme a Monda e ai selezionatori. Anche quando ci piace molto un film si sceglie la collocazione migliore nell’interesse della pellicola. Nel caso di quattro titoli abbiamo fatto un passo indietro”, racconta Giannelli. E per Fabia Bettini “sarebbe importante che la Fondazione si impegnasse tutto l’anno nell’attività didattica”. Per quanto riguarda gli italiani – c’era un solo titolo in competizione ad Alice quest’anno, Il bambino di vetro – “vorremmo sollecitare i produttori a lavorare su un certo tipo di film, come Tomboy, che in Italia non si fanno”. E alla Fondazione Cinema per Roma cosa dicono di questa sezione autonoma che rischia di rubare la scena? Piera Detassis, presente alla conferenza stampa di bilancio, commenta divertita: “Sono molto soddisfatta di come Alice ha lavorato sui film, di come lavora anche durante l’anno e del progetto educativo che porta avanti. La forte identità di questa sezione porta molto alla Festa”. 

E veniamo ai numeri. In una settimana di programmazione (dal 16 al 23 ottobre)  le presenze totali sono state oltre 32.035, tra pubblico e accreditati, registrando un incremento del 14% rispetto al bilancio finale dello scorso anno, in particolare 16.500 biglietti emessi e 8.300 accreditati. A questo ultimo dato si aggiungono le 7.235 presenze registrate per tutte le attività collaterali aperte al pubblico a ingresso gratuito, fra quelle che si sono svolte a Casa Alice – uno stand leggermente defilato rispetto all’Auditorium e posto di fronte alla tensostruttura Mazda – e quelle legate al programma della sezione Panorama al cinema Avorio e al cinema Aquila, entrambi al Pigneto. Il decentramento è considerato da Bettini e Giannelli come un ulteriore elemento di crescita. 

Guardando al quadriennio Alice ha registrato una crescita progressiva costante: 2011-2012, +10%; 2012-2013, +15%; 2014, +25%; 2015, +14% (nonostante quest’anno non fosse disponibile la sala Santa Cecilia). Il programma globale della XIII edizione di Alice nella Città comprendeva 41 proiezioni, di cui 13 di film del concorso, 3 film fuori concorso, 4 film evento speciale (di questi, 3 lungometraggi sono stati presentati in collaborazione con la Festa del Cinema di Roma); 2 masterclass (con Cèline Sciamma e Paul Weitz), 3 eventi della linea Frame. Inoltre la sezione Panorama, programmata al Pigneto ha proposto 21 fra film, corti, mediometraggi e documentari nelle due sale e 2 eventi speciali in collaborazione con Emergency. Il numero di slot (totale delle proiezioni) ammonta a 65: fra Auditorium, Pigneto (cinema Avorio e cinema Aquila) e sale esterne (Eden, Alcazar, Cineland, Andromeda) escluse le proiezioni anticipate destinate alla stampa.

Le proiezioni di Alice si chiuderanno domenica 25 al Cineland di Ostia con il film di animazione, presentato in collaborazione con la Festa del Cinema di Roma, Il piccolo principe di Mark Osborne alle 15,30 e  con Alias Maria di José Luis Rugeles Gracia alle 18.

Buono il bilancio della collaborazione fra Alice nella Città e la scuola IED (Istituto Europeo di Design): 31 studenti coinvolti ogni giorno hanno realizzato 40 contributi video sugli eventi di Alice nella Città, pubblicati sul web. 50 giovani ex-giurati di Alice nella città hanno seguito le proiezioni della sezione e ne hanno scritto su blog e siti internet.

Alice è sostenuta dalla DG Cinema del Mibact, dalla Regione Lazio, da Roma Capitale, dalla Camera di Commercio di Roma, da Acea e BNL Gruppo BNP Paribas, dalla SIAE.

autore
23 Ottobre 2015

Roma 2015

Roma 2015

Lezione criminale con Alfred Hitchcock

Mercoledì 18 novembre alla Casa del Cinema Giancarlo De Cataldo e Mario Sesti, insieme a Giorgio Gosetti, analizzeranno alcune scene del maestro del brivido. A introdurre l'incontro l'attore Pino Calabrese

Roma 2015

New Cinema Network, nella fabbrica del cinema italiano che verrà

Viaggio tra i progetti italiani presentati al mercato di coproduzione all’interno del MIA. Da La dea delle acque calme di Elisa Amoruso all'opera prima di Fulvio Risuleo, Guarda in alto, dal nuovo film di Costanza Quatriglio Sembra mio figlio al 'western' in salsa sicula firmato da Giovanni La Pàrola, Il mio corpo vi seppellirà, a Palato assoluto di Francesco Falaschi. Ecco cosa ha catturato l’attenzione degli operatori internazionali venuti a Roma a caccia di storie

Roma 2015

Angry Indian Goddesses vince il Premio del Pubblico BNL

Il film dell'indiano Pan Palin, buddy movie al femminile, è un ritratto fresco e spigliato delle donne dell'India di oggi, gli spettatori della Festa del cinema di Roma hanno votato online tramite un sistema elettronico

Roma 2015

La buona stella di Paola e Carlo

“Ho scoperto Verdone a casa, con i suoi personaggi visti e rivisti in tv, era diventato uno di famiglia. Sul set è un regista molto serio, scientifico, sa bene cosa vuole, anche se un terzo del film è improvvisato”, dice di lui l'attrice Paola Cortellesi protagonista alla Festa del cinema con l'attore e regista romano degli Incontri ravvicinati. Lui l’ha scoperta al cinema e in tv come attrice comica, brillante e anche drammatica: “è dirompente, abbiamo la stessa ironia e c’è una grande sintonia tra noi”. Presto li vedremo nei rispettivi film Gli ultimi saranno ultimi e L'abbiamo fatta grossa


Ultimi aggiornamenti