Alice Diop a Visions du Réel con una masterclass

La regista terrà una masterclass il 13 aprile

Alice Diop

Per la sua 55ª edizione (12-21 aprile), Visions du Réel ospiterà la regista francese Alice Diop al suo Atelier. Diop è una delle principali cineaste francesi nel campo della finzione e del documentario. Il suo obiettivo è quello di interrogare la società francese dai margini, distinguendosi per la determinazione nel dare sostanza a percorsi unici, esplorando il personale per accedere all’universale. Il Festival annuncia una Masterclass il 13 aprile tenuta dall’artista, che ha rappresentato la Francia agli Oscar nel 2023, nonché una retrospettiva completa dei suoi film, in collaborazione con la HEAD – Ginevra.

Il lavoro di Diop esplora aree geografiche ancora largamente assenti dalla maggior parte dei schermi cinematografici. Concentrandosi in particolare sul dipartimento della Senna-Saint-Denis, alla periferia della capitale francese, dove la regista è cresciuta, Alice Diop offre “una traccia” – un ricordo delle vite degli abitanti suburbani. Distrugge l’immaginario collettivo che si aggrappa a questi territori, spesso descritti da una prospettiva esterna, e le cui rappresentazioni sono costantemente ridotte a reportage d’ansia. Riconosciuta con numerosi premi, la coerenza del suo lavoro dà voce a comunità spesso ignorate o addirittura silenziate, esplorando il personale per accedere all’universale. È un approccio profondamente politico che documenta anche la violenza istituzionale francese – sia fisica che simbolica.

Intessuto di riferimenti, il lavoro di Alice Diop riunisce una varietà di dispositivi che attingono alla storia sia del cinema che della letteratura. Viste attraverso il prisma della banalità dell’esistenza umana, queste osservazioni trovano espressione in contesti diversi, dai viaggi sulla RER, alle conversazioni fuori dai negozi di scommesse, alla preparazione dei pasti in cucina. Impregnato di una falsa semplicità (in-camera, in tempo reale, saggio documentario), il suo lavoro trasforma i sobborghi in un campo di prova che è contemporaneamente cinematografico, semantico e sociologico. La dimensione politica della vita quotidiana viene ridotta a un livello quasi doloroso, utilizzando un approccio artistico tanto riflessivo quanto potente. “Siamo estremamente onorati di accogliere una figura che incarna una nuova generazione di cinema francese e che, attraverso i suoi lavori ambiziosi dal punto di vista cinematografico, riesce a suscitare una riflessione essenziale sulla società francese contemporanea”, sottolinea Emilie Bujès, direttore artistico del Festival.

 

Andrea Guglielmino
27 Febbraio 2024

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