Alice attraverso la “window”


L’attesa nuova opera di Tim Burton, Alice in wonderland, è al centro di un braccio di ferro tra la Disney e alcuni importanti circuiti cinematografici.
Il rischio è il boicottaggio del circuito Odeon & Uci in Italia, Gran Bretagna e Irlanda, mentre con altre due catene ‘ribelli’, la Cineworld e la Vue, si sarebbe raggiunta un’intesa. In queste ore un incontro a Londra tra gli executive di Odeon & Uci Group e Disney potrebbe portare ad una felice, ma non scontata, conclusione della vicenda.
Disney ha infatti deciso di far uscire il film in home video, in edizione blu-ray e dvd, non 17 settimane dopo il debutto nella sala cinematografica, come d’abitudine, ma solo 12 settimane dopo, accorciando la cosiddetta “window”, ovvero il tempo minimo che deve passare tra l’uscita in sala e l’edizione casalinga.
Una scelta che ha visto la decisa opposizione di circuiti di sale molto rilevanti, spaventati dai possibili danni che questa iniziativa potrebbe arrecare all’esercizio.
Disney argomenta invece che, dopo 8 settimane di permanenza in sala un film ha perso d’interesse e 9 settimane di attesa per l’uscita home video significa in sostanza lasciare campo libero alla pirateria, non avendo il consumatore alcun altro modo di fruire legalmente del film.

Non è una questione leggera: si parla di 200 multisale in tutta Europa, oltre 1800 schermi, in Italia 24 multiplex per 257 schermi e una quota di mercato del 12% circa.
Il film è atteso a breve, il 5 marzo, dopo una premiere di gala giovedì sera proprio in un cinema Odeon, quello a Leicester Square, dove sono attesi nientemeno che il principe Carlo e sua moglie Camilla.
La decisione Disney potrebbe in futuro riguardare altri titoli, tenendo conto che ad oggi è la company che maggiormente sta investendo sul 3D.

Contrario al ragionamento di Disney è il presidente degli esercenti italiani, Paolo Protti, secondo cui “l’accorciamento della window danneggia direttamente l’esercizio e non incide sulla pirateria. Chi scarica illegalmente – aggiunge Protti – oggi continuerebbe a farlo. Il pirata non vuole pagare, vuole avere gratis ogni cosa”. L’esercizio italiano intende così tenere duro, a costo di boicottare il film.

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24 Febbraio 2010

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